La Lazio prepara un intervento mirato sugli esterni bassi: obiettivo alzare qualità tecnica, gamba e affidabilità difensiva. Ecco i profili-tipo nel mirino, come si incastrano nel sistema di Sarri e quali mosse di mercato hanno più senso tra gennaio e giugno.
Cosa chiede Sarri al terzino: corsa, letture e costruzione “pulita”
Nel sistema biancoceleste il terzino non è solo un corridore di fascia: deve leggere la pressione, costruire dal basso con pochi tocchi e scegliere bene il momento dell’ampiezza o dell’inversione dentro al campo. A destra serve un profilo capace di spingere con continuità, garantendo cross tesi sul secondo palo e raddoppi rapidi in non possesso; a sinistra c’è bisogno di un piede affidabile per l’uscita dal pressing e diagonali difensive aggressive quando la linea sale. In generale, Sarri vuole terzini che reggano i duelli, mantengano concentrazione sui cambi gioco e sappiano accompagnare l’azione senza scoprire la transizione.
La priorità, quindi, è un esterno con gamba, ma anche con pulizia tecnica: passaggio “a muro” per i centrocampisti, cross tagliati dal fondo e capacità di dialogare nello stretto con l’ala. Fondamentale la resistenza sul minutaggio: con un calendario fitto, l’affidabilità fisica pesa quanto l’highlight offensivo. Per la rosa attuale, l’innesto ideale deve dare alternative tattiche: ampiezza pura quando serve sfondare e, all’occorrenza, inversione dentro al mezzo spazio per liberare la corsia all’esterno alto.
Mercato: profili-tipo, incastri economici e tempistiche
Profilo A – Spinta e cross. Terzino destro con accelerazione, volume di corsa e cross tesi all’altezza del dischetto. Perfetto per alzare il baricentro nei match bloccati e aumentare la produzione di traversoni verso la punta. Richiesta: inserimenti alle spalle dell’ala e tempi di sovrapposizione “sarristi”.
Profilo B – Equilibrio difensivo. Esterno sinistro più posizionale, bravo in diagonale e nelle letture del lato debole. Meno “luccicante”, ma prezioso quando bisogna congelare il risultato, proteggere il canale centrale e limitare gli 1v1 contro ali rapide.
Profilo C – All-around con piede educato. Terzino capace di giocare anche “in-fielder”: conduce, porta palla fino alla mezzaria, trova l’uomo tra le linee. Utile contro squadre che difendono basse: sposta il pressing e crea superiorità con la conduzione, riducendo i lanci forzati.
Strategia economica. Gennaio suggerisce formule leggere: prestito con diritto/obbligo condizionato, eventuale compartecipazione sull’ingaggio, bonus legati a presenze e qualificazione europea. Per giugno, invece, spazio a un investimento più strutturale su un under-25 con plusvalenza potenziale, mantenendo un senior affidabile come backup per gestire il doppio impegno.
Rotazioni e impatto sulla rosa. Un destro di spinta può liberare l’ala di fascia dall’obbligo di profondità, aumentando le ricezioni tra le linee del trequartista e la qualità del cross dal lato debole. A sinistra, un profilo più “piatto” difensivamente riduce le corse all’indietro dei centrali e migliora le uscite corte del portiere sotto pressione. L’effetto complessivo è una Lazio più corta, con uscite pulite e meno vulnerabile sulle transizioni laterali.
Tempistiche e risk management. Se l’occasione giusta si presenta a gennaio, ha senso anticipare per dare a Sarri 3–4 mesi di integrazione tattica prima dell’estate. Altrimenti, meglio non forzare: margini di errore bassi sugli esterni, dove adattamento e letture pesano più del nome. In ogni caso, medical accurato e storico infortuni vanno al centro della due diligence: la continuità d’impiego è la vera variabile competitiva sulle corsie.
La Lazio cerca terzini che alzino il livello senza stravolgere l’identità: uno di spinta per aumentare produzione e ampiezza, uno più equilibrato per blindare la fase di non possesso. Con formule intelligenti e scelta coerente coi principi di gioco, l’upgrade delle corsie può trasformarsi nella leva che rende la squadra più continua nei 90’ e più solida lungo tutta la stagione.