Intervistato dal quotidiano Het Nieuwsblad, Peter Sagan ha parlato senza peli sulla lingua: “Fabian Cancellara diceva tante cose su di me, era anche molto provocatorio, soprattutto all'inizio delle Classiche. Mi faceva sempre sorridere, perché voleva dire solo che si innervosiva molto per le mie capacità. Allora erano i ciclisti più anziani che parlavano molto, ora invece anche le generazioni più giovani dicono sempre la loro. Okay, sei forte, ma sei più giovane. Le generazioni più giovani non rispettano nessuno: in passato avevamo delle leggi non scritte nel gruppo, ora puoi dimenticarti una cosa del genere. C'è un'anarchia totale in questo senso”. 

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Il campione slovacco ha continuato lo sfogo: “E’ una cosa questa che ho notato per la prima volta quando da leader di una corsa a tappe, mi sono fermato a fare pipì. Hanno iniziato ad attaccare, quando eravamo in un momento di riposo per il gruppo. La pausa per il bagno non esiste più. È accaduto di nuovo al Tour du Haut-Var. Prima avevi un orario fisso per fermarti ed espletare insieme questa esigenza, adesso no. Ora tutti fanno la pipì in bici. Poi chiedo: è normale? Capisco se sei alla fine di una grande corsa come il Giro delle Fiandre o la Parigi-Roubaix. Ma in una corsa normale o in una tappa più tranquilla... Non perdi niente fermandoti per un attimo”. 

Sagan ha concluso: “E’ incredibile perché non si prendono neanche la briga di andare sul lato della strada. Non voglio fare nomi, ma si limitano a fare pipì in mezzo al gruppo in movimento. Tutti fanno pipì su tutti. È disgustoso. E se dici qualcosa al riguardo, diventi anche  arrogante, perché non puoi decidere cosa deve fare qualcun altro”. 

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