Milan e Napoli, due squadre unite da un comun denominatore: il turnover, o meglio il troppo turnover. In un campionato dal calendario particolarmente compresso e con le coppe in vista, cambiare uomini e forze in campo è una necessità, ma farlo in maniera esagerata equivale a dire perdere punti importanti in questo avvio di campionato. Pioli e Spalletti sono ben consapevoli che questa opportunità poteva accadere e di certo non hanno fatto appositamente a cambiare tanti uomini, ma le domandae sorgono spontanee: si poteva fare in turnover in maniera meno esagerata e soprattutto in delle zone nevralgiche di campo? E soprattutto, anche se con tante partite ravvicinate in vista, è necessario già dopo appena 3 partite ruotare così tanti uomini? 

Punti persi per Napoli e Milan contro Lecce e Sassuolo

Il Napoli di Spalletti che ha segnato a raffica nelle prime 2 partite di campionato e il Milan di Pioli che stava ingranando la marcia hanno subito entrambi dei rallentamenti, dovuti anche alle scelte dei loro allenatori. Partiamo dal Napoli nella partita di ieri contro il Lecce. Spalletti cambia tanto, dentro Ostigard in difesa, Ndombele e Elmas a centrocampo, Politano e Raspadori sul fronte offensivo. A conti fatti 5 cambi, che non sono assolutamente da considerare delle riserve o che sono fuori dai titolarissimi come li chiamava qualcuno, ma tutti insieme sono tanti. Inserendo un giocatore come Ndombele a centrocampo il Napoli in linea mediana era composto dallo stesso Ndombele e Zambo Anguissa, non proprio noti per le proprietà di palleggio, se poi si aggiunge Elmas, giocatore utilizzato a intermittenza da Spalletti, non si può pretendere la qualità di palleggio stesso. Raspadori, che ha giocato solo un tempo si è trovato anche lui in difficoltà in quanto la squadra non rispondeva con gli stessi automatismi che aveva trovato nella mezz'ora finale di Firenze quando era subentrato ed è stato uno dei migliori in campo. Spalletti nel secondo tempo ha ricambiato tanto con le 5 sostituzioni che di fatto hanno mandato ancora più in confusione la squadra. Il problema di questo tipo di turnover è presto spiegato, troppi cambi nelle zone nevralgiche del campo che soprattutto nelle prime giornate si stanno formando. Che Spalletti si sia pentito? Di certo non lo ammetterà mai ma un pensierino siamo sicuri che ce lo abbia fatto. Sul fronte Milan più o meno stessa situazione, Pioli cambia tanto anche lui e inserisce Florenzi e Kjaer in difesa, Pobega a centrocampo e Brahim Diaz sulla trequarti con il solo Giroud non al meglio in attacco. Altro turnover esagerato in delle zone nevralgiche di campo e il Milan lo paga, soprattutto in organizzazione di gioco e si trova in difficoltà contro un Sassuolo che gioca al calcio. Poche idee e poca brillantezza, anche qui Pioli prova a recuperare nella ripresa ma non ottiene niente di buono. Ci esce un pareggio e bisogna ringraziare Maignan che para un rigore a Berardi.

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