"Un dolore che ricompare ogni volta che ci penso". Allan, ai microfoni del Corriere dello Sport, è tornato a parlare dello Scudetto perso nel 2018, l'ultimo di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli: "Giocavamo un calcio raffinato, come nessun’altra squadra sapeva fare. In genere, nel calcio, viene ricordato chi vince; invece, fateci caso, se si cerca un riferimento tecnico del recente passato, spesso si cita quel Napoli. Una sintonia unica, la squadra più bella".

Sulla clamorosa sconfitta di Firenze il centrocampista oggi all'Everton ha aggiunto: "Accadde alla vigilia, davanti alla tv, nel momento in cui ci rendemmo conto che era finita, perché la Juventus, che vinse in casa dell'Inter, a quel punto aveva un calendario agevolissimo. Capimmo, in quella serata, quanto sia difficile vincere il campionato in Italia. E fu sotto gli occhi di tutti. Noi ci trovammo senza energia, eravamo distrutti, quel risultato divenne per noi frustrazione".

Il centrocampista brasiliano ha poi parlato della rottura del gruppo squadra con Carlo Ancelotti nella stagione 18/19:"L'ammutinamento fu una scelta di tutto il gruppo". Questa la confessione fatta dall'ex centrocampista azzurro Allan sulla famigerata notte post Salisburgo. "Vicenda triste, sulla quale sono state riportate inesattezze. Intanto, sgombero il campo da una falsità: che i calciatori fossero contro Ancelotti. Passai, con Insigne, come uno dei capi. Io che ero infortunato e che potevo non essere lì, che non giocai quella volta, scoprii di essere ritenuto un ideologo della sommossa. C’è chi aggiunse che ce l’avevo con Carlo, la persona più speciale che abbia incontrato e che mesi dopo mi avrebbe voluto con lui all’Everton. Ci furono malintesi che si sarebbero potuti chiarire, ma venne imposto il silenzio stampa e quindi fu impossibile parlarne".

Allan ha ripercorso anche il suo addio al Napoli nell'estate 2020: "Gattuso mi riteneva importante, e la società mi propose il rinnovo. Però volevo andar via, volevo sorridere, la mia immagine era uscita macchiata mentre io sono una persona seria".

Infine, Allan ha raccontato anche un retroscena che riguarda il presidente azzurro De Laurentiis: "Scrissi un messaggio a De Laurentiis, per ringraziarlo dell’opportunità che mi aveva dato e per cinque anni, di vivere a Napoli, di far parte di un pezzo della Storia del club. Non portavo rancore per ciò che era successo, si stava chiudendo un ciclo e una relazione. Peccato non abbia mai ricevuto risposta".

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