Se il Bologna sta conquistando il cuore dei suoi tifosi, il merito lo si deve a Giovanni Sartori. Dietro la creazione di questa scalata c'è il direttore sportivo numero uno in Italia, colui che ha creato le favole Chievo e Atalanta. Era il 1992 quando, dopo una carriera da attaccante decide di appendere gli scarpini al chiodo, iniziando la sua scalata nel calcio da direttore sportivo. E i risultati ovviamente sono sotto gli occhi di tutti con la favola Chievo portato dalla serie C alla testa di classifica di Serie A per sette giornate prima, e un clamoroso preliminare di Champions poi. 

Poi il passaggio all'Atalanta, dove conquista 3 qualificazioni Champions, 2 in Europa League e due finali di Coppa Italia, il tutto avvallato da un bilancio positivo da 165 milioni di euro. Il Bologna, - nello stesso periodo - registrava un rosso di 120 milioni. Quando è arrivato in Emilia, Santander guadagnava quanto Malinovskiy e Mbaye come Gosens, ma è altrettanto vero che nel giorno della sua presentazione dichiarò: “Il Bologna che trovo è più forte dell'Atalanta che trovai”.

Testa bassa e pedalare. Altro che dvd come Sabatini: Sartori tasta il terreno di persona, in giro per l'Italia e il mondo tant'è che secondo la Repubblica è uno capace di prendere un aereo in piena notte per andare a visionare una partita. E oggi si gode i vari Lucumì, Posch, Ferguson e Moro. Insomma, Sartori è l'uomo dei miracoli e chissà che dopo Chievo e Atalanta non riesca nell'impresa di conquistare l'Europa con il Bologna. D'altronde non c'è due senza tre

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