Montipò 6: al 14' non può nulla contro la perla dalla distanza di Orsolini. L'unica vera occasione del Bologna vede trafitto il portiere gialloblù, che, tuttavia, conquista la sufficienza grazie agli attenti e puliti interventi sulle sporadiche conclusioni degli avversari. 

Ceccherini 6: gara senza infamia e senza lode quella del difensore con la maglia numero 17 degli Scaligeri.

Gunter 6: al 14' la sua fase difensiva è da top five horror. Il gigante di Hoxter sbaglia clamorosamente l'intervento aereo lasciando il pass a Orsolini per inventare il vantaggio emiliano. Per sua fortuna si riprende bene dopo la scossa iniziale, ma la sua valutazione, per forza di cose, non può andare oltre la sufficienza.

Casale: in difficoltà, nel primo tempo, contro l'autore dell'1-0 felsineo Riccardo Orsolini. Meglio nella ripresa, quando i ritmi di gioco calano vistosamente.

Faraoni 6,5: nonostante il Verona preferisca la corsia di sinistra per attaccare, la sua presenza, sulla destra, si fa sentire eccome. Chiedere a Theate per credere. Nella ripresa, quando sull'altra sponda si tira il fiato, il 30enne di Bracciano alza il proprio numero di cavalcate e cross pericolosi verso il centro.

Ilic 6: al 12', protagonista di uno schema su calcio d'angolo, cicca incredibilmente la conclusione dal cuore dell'area di rigore in assenza di marcatura rivale. Al 46' è autore di una ripartenza spezzata in maniera pericolosa da Binks, a sua volta graziato col solo giallo dal direttore di gara. Il 20enne serbo è sicuramente il meno ispirato del centrocampo scaligero. Dal 74' Kalinic 7,5: si contende il voto di migliore in campo con Caprari. Nonostante i pochi minuti a disposizione rispetto al compagno di reparto, il numero 9 dei Mastini alza la voce nel finale del match realizzando il gol della meritata vittoria del Verona all'84', di testa, su assist di Lasagna. Cosa vuoi di più dalla…serata?

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Veloso 6: oscurato, nel primo tempo, dai centrocampisti emiliani, sale in cattedra nella ripresa imponendo la solita qualità in cabina di regia. Il lancio pennellato per Lazovic, al 50', ne è testimonianza. Peccato che la sua vera partita duri decisamente poco. Dal 63' Tameze 6: fuori la qualità, dentro la quantità. Ciononostante, potrebbe e dovrebbe fare di più.

Lazovic 7: spinge costantemente sulla sinistra seminando il panico nella difesa rivale. Dai suoi piedi partono traiettorie tese e precise per il pimpante Simeone. Quando si riversa in avanti sbrana l'erba e non fa capire nulla agli avversari.

Barak 6,5: la prima incursione nell'area avversaria, al 24', su ottimo cross di Lazovic, referta un'occasione ghiottissima per il pareggio del Verona; peccato che il suo assist, di testa, per Simeone non venga ottimizzato dal Cholito. Al 37' il numero 7 dell'Hellas si divora il vantaggio dopo il solito inserimento in area sul traversone di Lazovic. Al 48' mostra le sue doti da trequartista servendo il compagno argentino alla perfezione. Gioca per la squadra piuttosto che per il gol.

Caprari 7,5: ispiratissimo sulla sinistra, innesca in continuazione il treno Lazovic nella prima frazione di gara con una tecnica che manda fuorigiri Hickey e i timidi raddoppi di Svanberg. Al 34' è un felino nell'inserirsi in area sul traversone di Lazovic e a trafiggere l'indeciso Skoruspki con un pregevole colpo di tacco volante sul primo palo. Al 57' non riesce a stringere a dovere il diagonale, da posizione defilata, per firmare la doppietta personale.

Simeone 5,5: non è la sua partita. Al 3' riceve un ottimo cross da Lazovic ma non riesce a insaccare il vantaggio, oscurato dall'intervento di Medel. Al 24' manca l'appuntamento col pareggio per questione di centimetri sulla sponda confezionata in area da Barak. Tra il 48' e il 42' mostra un'insolita scarsa lucidità centrando per ben due volte Skorupski a tu per tu col portiere polacco. Dal 63' Lasagna 7: pronti-via. Dopo appena un giro d'orologio sfiora il 2-1 per i suoi con un sinistro che rasenta il palo e si perde, d'un soffio, sul fondo. All'85' si fa portavoce dell'assit per la testata vincente di Kalinic. 

Tudor 7: se il Verona è nono in classifica i meriti sono principalmente suoi. Contro un Bologna rimaneggiato e piegato dalle numerosi defezioni il tecnico croato imposta in campo, nel migliore dei modi, una squadra a sua immagine e somiglianza. Il mix di corsa, tecnica e pressing costante del suo Verona non può non essere figlio di allenamenti e studio dell'avversario tanto meticolosi, quanto efficaci per trasformare la rivelazione in certezza.

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