Il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini, ha commentato ai microfoni di DAZN il lunedì sera contro la Salernitana . Queste le sue considerazioni: 

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“Siamo una squadra che sta cercando di osare tutto ciò che ha, non gli si può rimproverare molto per questo. Per il resto, però, siamo svuotati nello spirito ed è la cosa che mi dispiace di più dato che siamo sempre stati forti in questo. Abbiamo raddrizzato la partita e lottiamo fino alla fine, ma è evidente che non ci sia lo stesso spirito e intensità. La Salernitana ha obiettivi, ma anche le ultime incontrate, hanno mostrato più di noi. Non ingraniamo in casa perché siamo sterili, giochiamo per vincere ma subiamo gol evitabili e alle prime occasioni. Dobbiamo sempre rincorrere, questo è un motivo ma ce ne sono anche altri. È stato un disastro quest'anno, avete le immagini e lo potete vedere. Poi viene l'episodio di La Spezia, viene fuori un polverone ma io sono mesi che non ne parlo. Sono contento l'abbia fatto la società, ma quello che è successo è di una gravità assoluta. Gli episodi sono tutti lì, se avete voglia li potete vedere. Intanto è evidente che in questo ritorno c'era la sensazione che il tempo passasse. Tanti giocatori sono andati via, è difficile per l'Atalanta rimanere per tantissimo tempo ad alti livelli. Noi abbiamo fatto in sei anni 150 milioni di utili, gli altri 600 milioni di debiti. Non è facile, è un peso notevole. Di conseguenza, stare a questi livelli, senza anche una forza mediatica così forte. Quello che abbiamo subito noi è molto pesante, io forse sono da Medioevo e c'è chi dice che pensare alla maaffede è da Medioevo. Non potevamo giocare scudetto ma siamo stati ampiamente penalizzati. Una serata come stasera dipende solo da noi, ma ci sono anche squadre che nel ritorno hanno cambiato marcia. Vedere la Salernitana o chi è a metà classifica ora fa pensare, se iniziassimo il campionato ora non so se saremmo lì in alto. L'uniformità è difficile da avere nel calcio, ma il problema è che tanti episodi sono stati clamorosi come interpretazione. Se succede in campo a velocità normale dispiace, ma davanti al televisore e stravolgi le immagini… ognuno si è fatto il suo regolamento pur di giustificare le scelte assurde. Se togli la certezza del regolamento lo sport non diventa credibile. Lavori sui fotogrammi e puoi dire tutto il contrario di tutto. Ormai ci sono le fazioni, ognuno parteggia per il suo e si creano difese e chi ne risente è il calcio. Il calcio non è credibile ora, a bocce ferme non abbiamo la stessa interpretazione”. L'uniformità è difficile da avere nel calcio, ma il problema è che tanti episodi sono stati clamorosi come interpretazione. 

 

 

 

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