Dopo la breve parentesi alla guida dello Shakhtar Donetsk, conclusasi a causa del conflitto tra Ucraina e Russia, Roberto De Zerbi entra in orbita Bologna. La squadra di Mihajlovic non sta di certo attraversando un buon momento, tre pareggi nelle prime cinque giornate non rappresentano nulla di compromettente sia chiaro, ma qualcosa all'interno si è rotto e le voci di un possibile esonero del tecnico serbo continuano a susseguirsi. E tra i tanti nomi c'è anche De Zerbi, il cui operato è sotto gli occhi di tutti. Iniziano i primi contatti, e la strada sembra spianarsi, con il bresciano intenzionato ad accettare solo nel caso in cui sia Sinisa a dimettersi. Mihajlovic invece tiene botta, convinto che il suo Bologna possa salvarsi sebbena la rosa non fosse così attrezzata: non è dello stesso avviso la società, la quale opta per il licenziamento. Dietrofront De Zerbi, arriva Thiago Motta. A distanza di mesi però, in un'intervista rilasciata a Sportitalia, l'ex tecnico del Sassuolo ha spiegato le ragione che lo hanno portato a questa decisione:

“A Bologna ci sarei andato a piedi. E' una delle grandi piazze italiane, mi stimolava allenare in quella società però in quel momento ho ritenuto giusto non andare. Senza fare moralismi, ho ritenuto opportuno rifiutare. Era una questione mia, voglio stare tranquillo, non giudico nessuno e con questo non dico che chi è andato abbia sbagliato, la vede in maniera diversa”.

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