30 dicembre, il bollettino di oggi: già rinviate, a data da definirsi, 3 partite del turno di campionato in programma il 2 gennaio; si gioca in Eurolega, per meglio dire si giocano quattro partite su nove, e ieri Monaco ha battuto il Maccabi. Per i più attenti bisogna aggiungere un dettaglio, inevitabile corollario di quello che sta succedendo: nei palasport la capienza torna al 35%, con tanti saluti a chi si ricorda le battaglie estive di Lega e Fip per chiedere di poter usufruire della capienza massima negli impianti. Ma se oggi è il 30 dicembre significa anche che sono passati appena 9 giorni dal rinvio di Armani Segafredo, il primo argine che ha ceduto, occasione che ha suggerito a qualche buontempone l'idea di parlare, e fosse anche solo uno scherzo, sarebbe un brutto segnale dei tempi, di un complotto ordito dall'Olimpia.

Il Covid ci obbliga a un'altra velocità 

in questi tempi così strani, immobili ma vissuti a una velocità quasi innaturale tanti e tali sono i cambiamenti, sono anche successe altre cose: Petrucci ha definito l'Eurolega un circo, per il suo calendario bulimico, e l'Obradovic furioso della foto ha suggerito che le squadre impegnate nelle coppe si aggreghino ai campionato solo per i playoff. Piccola osservazione: questa proposta non ha fatto il rumore che fece l'anno scorso la proposta di Messina di sospendere le coppe , proposta di semplice buon senso essendo i viaggi, tutti, ma in primo luogo quelli internazionali, un assist servito al Virus. In ogni caso, siamo in guerra. Sappiamo con chi, la pandemia; non sappiamo, purtroppo, quale sia il fronte da difendere, il campionato, la coppa Italia, e invece dovremmo concentrare le nostre attenzioni sulla continuità. Non su una partita, ma sul basket che ci sarà quando sarà finita questa lunga crisi. Diceva nei giorni scorsi Luis Scola: dovremmo imparare dall'Nba la velocità con cui una idea viene riconosciuta come buona e applicata, anche da chi quella idea non l'ha avuta e si trova comunque a gestirne i benefici,.

Le tariffe super promo

Il Covid ci sta pure insegnando a leggere i dati. Noi ci siamo beati per i complimenti della Germania, poi non siamo stati capaci di copiare dalla Germania l'idea che si debba difendere la maggioranza rappresentata dai vaccinati. Non è un discorso semplicemente politico, è anche sportivo: perché prendersela con i protocolli che sono di giugno 2020 ? Abbiamo visto prima quante cose succedono in dieci giorni e ancora abbiamo dei protocolli che risalgono a 18 mesi fa e non ci siamo impegnati per aggiornarli ? Se inseguiamo i tempi del Covid è ovvio che siamo destinati a perdere. Un esempio: la Final Eight di Pesaro, benedetta da un formato nuovo, diventata una Basket week. Sui giornali, ancora nei giorni scorsi, erano pubblicizzate le tariffe super promo per biglietti e abbonamenti, annunci ovviamente scomparsi adesso che l'evento è di nuovo lontano anni luce, e nemmeno conviene prevenderlo non sapendo quale calendario avrà. L'intervallo deve essere riempito di discussioni altre e magari alte, che non partano dalla difesa di un'esistente quotidianamente spazzato via e semmai indirizzino verso il futuro grazie al coraggio che deve venire per l'eccezionalità del momento. I dati della pandemia sono evidenti e, piaccia o meno, il Cts su quello si basa. Il calendario della pandemia altrettanto evidentemente ci dice che ci sono troppe partite, e che dobbiamo trovare un rimedio adesso: per il campionato, per l'Eurolega che comincia il suo semestre bianco per la sfiducia a Bertomeu, per il,basket che verrà. Una situazione eccezionale richiede risposte eccezionali, non basta aggrapparsi ai regolamenti, bisogna avere il coraggio, e pure la libertà, di adattarli a una situazione nuova, e nuova ogni giorno. Non possiamo perdere tempo, dobbiamo piuttosto guadagnarlo.

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