Il giornalista sportivo di fede Juventus, Andrea Bosco, ha parlato a Radio Bianconera di Antonio Cassano e degli scontri sulla A1 tra i tifosi di Napoli e Roma. Ecco un estratto delle sue parole: 

“Cassano è un grande giocatore inespresso, che avrebbe potuto avere una grandissima carriera, ma per sue colpe non l'ha avuta. Ho estrema difficoltà a definirlo opinionista, è una maschera che nella trasmissione dove sta trova i suoi punti di forza, dei suoi pareri non mi preoccuperei. Una Juve che vince otto partite di fila, che non subisce gol da otto partite, non può essere un caso, ma il frutto di un lavoro certosino di un tecnico che ha ridato a questa squadra una identità: ora sia i giovanissimi che i senatori hanno una missione e ci credono fino all'ultimo minuto”.

Sugli scontri sull’A1, Bosco ha dichiarato: “Questa gentaglia che si da appuntamento in autostrada per picchiarsi non lo fa all'ultimo secondo, ci sono i social e ci sono gli strumenti per individuare quello che sui social passa, per cui ci sono delle responsabilità anche da parte degli organi di sicurezza che hanno prevenuto parzialmente, ma non abbastanza. Il Daspo non basta, è la cosa più ridicola del mondo, ci vuole mano ferma da parte di autorità e Federazione che, mi sembra, ad oggi sia piuttosto latitante. Spero che Chinè non sia troppo impegnato a cercare plusvalenze ma si occupi anche di queste faccende. Ci vuole un segnale forte che non significa penalizzare le società, ma vietare l'accesso allo stadio a queste frange violente che ci sono in ogni società, anche a costo di svuotare le curve. Casualmente non c'è scappato il morto ma in altre situazioni il morto c'è stato”.

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