Parabole discendenti: che fine ha fatto Alessio Cerci?

Dall'exploit con il Torino, ai fallimenti con l'Atletico Madrid fino alla recente Serie C: che fine ha fatto Alessio Cerci?

Rudy Galetti  | 

Estate 2014: Alessio Cerci viene convocato da Prandelli per il Mondiale in Brasile. Poco prima dell'avventura sudamericana (finita male per la nostra nazionale) l'allora esterno d'attacco del Torino - che in quella stagione aveva realizzato 13 gol e ben 11 assist - firma un contratto triennale con l' Atletico Madrid che lo vuole a tutti i costi come rinforzo per la Champions League . È l'apice della sua carriera: una gioia così breve che sin dai mesi successivi inizia un declino rapido ed inesorabile.  

In Spagna gioca spezzoni di partita (solo 6 presenze), realizza 1 gol in Champions, l'unico con i Colchoneros che a gennaio lo mandano in prestito al Milan. In rossonero, il tanto atteso rilancio non c'è, anzi. Va al Genoa , in prestito per 6 mesi, e poi torna in Spagna dove resterà per 1 anno intero a scaldare la panchina. E penso che all'atto del passaggio dal Torino all'Atletico Madrid, l'allora fidanzata, poi moglie, Federica Riccardi scrisse una frase che sui social che, riletta a distanza di anni, suona come una sentenza: “ Addio Serie A, andiamo nel calcio che conta ”. 2 sole presenze nella stagione 2016/2017, 11 in totale nella sua esperienza madridista: il calcio che conta vissuto da fuori .

Nel 2017/18 Cerci ritorna in Serie A, a Verona: 3 gol in 24 partite, le ultime giocate nella massima serie italiana. Troppo poco per gli scaligeri che lo cedono  in Turchia. Dopo l'altrettanto non felice esperienza alla Salernitana (10 presenze totali) in serie B, scende ancora di categoria, all’Arezzo in serie C, ma va ancora male: contratto stracciato ad aprile, dopo essere stato messo praticamente fuori squadra.

Ora Cerci ha 36 anni, è svincolato da 2 anni ed è in cerca di squadra: troverà qualche club pronto a dargli ancora credito?

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