Quattro vittorie consecutive (il Milan), quattro partite senza sconfitte (la Fiorentina): ingredienti sufficienti per vedere al “Franchi" una succulenta serata di calcio. Senza Leao, Pioli sceglie Rebic insieme a De Ketelaere dietro a Giroud, riproponendo Thiaw in difesa e affidandosi ai perni di centrocampo Messias e Bennacer. Italiano deve rinunciare a Terzic infortunato schierando Biraghi, mentre il ballottaggio fra Bonaventura e Barak lo vince il primo. Ikone la spunta in attacco su Saponara, davanti c'è sempre Cabral.

Il controllo del match in avvio lo prende la Fiorentina, pur senza creare alcun pericolo tangibile. Al minuto 11 Thiaw paga evidentemente i troppi elogi: il tedesco perde una palla banale e commette fallo su Cabral al limite dell'area. Sulla conseguente punizione di Bonaventura, Maignan è bravo a non farsi sorprendere sul suo palo. 

La Fiorentina continua a spingere e il Milan non riesce a prendere in mano il bandolo della matassa. I rossoneri provano a pressare per interrompere il giro palla dei viola che però trovano quasi sempre la soluzione. Al minuto 25 la più grossa occasione per la Fiorentina: nel cuore dell'area Bonaventura vince un rimpallo e calcia di punta per anticipare Maignan che devia il pallone con la punta del piede. Non è finita: la sfera, diretta comunque in porta, viene respinta sulla linea da Tomori. 

Superata la mezz'ora ecco il primo tiro in porta del Milan: Giroud calcia al volo dopo un lungo suggerimento dalle retrovie ma la conclusione viene bloccata con pochi patemi da Terracciano. Subito dopo, due gialli: uno a Biraghi per una entrata su Messias, l'altro per Hernandez, tutt'altro che brillante sino a questo momento nelle file rossonere. Nel tempo di recupero, guizzo di De Ketelaere che scodella un buon pallone per Messias che arriva dalle retrovie ma mette alto di testa da buona posizione. 

In avvio di ripresa ecco la svolta del match: Tomori atterra Ikoné in area e Gonzalez trasforma il calcio di rigore che porta in vantaggio i viola, un vantaggio sostanzialmente meritato. Dopo il gol però la Fiorentina indietreggia e da spazio agli ospiti: Rebic avrebbe la possibilità di servire Hernandez liberissimo a sinistra, ma calcia debolmente su Terracciano, poco dopo Hernandez si rifà avendo una colossale occasione lanciato davanti al portiere viola che però ancora una volta gli chiude la porta. 

Superata l'ora di gioco valzer di cambi in casa Milan: Pioli toglie Giroud, Rebic e Bennacer inserendo Ibrahimovic, Bakyako e Origi. Il Milan continua a tenere palla ma a ritmo lento e compassato. Superata la mezz'ora, un giallo: nel senso non di un cartellino, ma di un clamoroso abbaglio del direttore di gara Di Bello, che prima assegna un calcio di rigore per un sospetto fallo di mano, ma poi viene completamente smentito dal VAR, che segnala chiaramente che Cabral il pallone lo ha preso di testa e non con la mano. 

Al minuto 81 fa il suo ingresso in campo Luka Jovic che rileva Cabral, e 6 minuti dopo è proprio lui a mettere il punto esclamativo sul match: Dodo perfeziona un contropiede viola con un lancio che trova la testa dell'ex madridista a bucare Maignan per il 2-0. Il Milan si sveglia tardi: nel recupero De Ketelaere (forse finalmente la prima, buona partita del belga da quando veste rossonero) serve Hernandez che stavolta alza la mira e infila sotto la traversa.

Quinto risultato utile per la squadra di Italiano, brusca frenata per Pioli alla vigilia del match di ritorno a Londra contro il Tottenham in Champions League. Ma c'è una consolazione non da poco: anche la squadra di Conte, sconfitta a Wolverhampton poche ore prima dei rossoneri, non se la passa tanto meglio dei rossoneri. 

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