Abbiamo raggiunto telefonicamente Andrea Mandorlini, protagonista dello scudetto interista del 1989 da giocatore e allenatore che ha brillato soprattutto alla conduzione del Verona. Oggi, dopo l'esperienza di Padova conclusa nel 2021, è alla ricerca di una nuova squadra.

Andrea, a che punto è la tua carriera di allenatore e quali sono le tue aspettative?

“Avevo fatto una scelta di scendere di categoria un anno fa, sono arrivato primo, ho perso all'ultimo rigore ai playoff con l'Alessandria, sicuramente pensavo di trovare qualcosa. Ho avuto qualche offerta dall'estero ma non ho voluto andare via, quindi ho aspettato tutto quest'anno ma non è venuto fuori nulla, per cui mi toccherà aspettare e vedere come gestire la situazione”

Ti sei goduto il duello scudetto Milan-Inter? Rivedi qualcosa di questa Inter nella tua di quando giocavi?

“Sì, quando sei a casa giri e vedi partite in tutta Italia oltre che in tv. Penso che per l'Inter sia una stagione di rammarico. Ci sono stati tanti momenti in cui poter chiudere il campionato e hai avuto un'altra grossa occasione col Bologna, dove hai sbagliato di nuovo. Sarà molto difficile. Ormai credo che il Milan a due giornate dalla fine, con due punti di vantaggio, sia veramente vicino allo scudetto. Vedo il Milan convinto e consapevole della sua forza. Per cui da parte interista, per cui anche da parte mia, ci sia un grande rammarico perché poteva essere la riconferma anche se abbiamo vinto la Supercoppa e la Coppa Italia. Ma mai dire mai, vediamo cosa succede nelle prossime due partite ma sarà molto difficile”

Il Milan ha una qualità più bassa ma ha trovato il gruppo, ti ha stupito?

“Sì, e credo vada premiato il lavoro che ha fatto Pioli. A livello tecnico e di qualità l'Inter è superiore, aveva una consapevolezza di essere forte dopo la vittoria dello scorso anno. Hanno avuto un momento di difficoltà poi si è ripreso, però è chiaro che giocare con l'Atalanta non è facile. Sente il traguardo vicino, hanno costruito tanto e penso sia molto difficile che perdano il titolo”

Si discute molto delle questioni arbitrali e del Var. Che idea ti sei fatto di questo strumento e dove si potrebbe migliorare?

“Il prossimo anno sarà messo anche in C, lo scorso anno abbiamo perso una partita a Trieste con una schiacciata pallavolistica e il campionato forse lo abbiamo perduto in quella occasione. E' uno strumento che può aiutare, è chiaro che qualche errore c'è e si potrà e dovrà migliorare. Io credo sia qualcosa in più in positivo, non lo vedo come una cosa negativa. Ovvio che ci sono sempre delle persone che guardano e che giudicano ma credo sia un motivo di miglioramento per questo calcio. E ancor più sarà migliorato nel corso degli anni”

Manca poco a Liverpool-Real Madrid, finale di Champions League. A livello globale, il calcio in Italia ha un passo diverso rispetto a quello estero.

“L'Inter ha battuto il Liverpool, è stata sempre abbastanza in partita, ma quando vedo le partite all'estero noto sempre meno attaccamento ai dogmi tattici, meno esasperazione, vedo un calcio più libero, più forte, più aggressivo. L'Italia è il campionato forse più difficile perché ci sono diverse situazioni tattiche, ma quando esci da qui e vai in Europa siamo praticamente battuti in partenza e sono anni che non torniamo a vincere. Quindi questo vorrà dire qualcosa”

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