Le ultime giornate di Serie A sono state scandite da tante proteste nei confronti degli arbitri italiani: l'ultima in ordine in tempo quella relativa all'errore di Serra in Milan-Spezia che ha portato alle scuse dell'AIA. Nella rubrica Un Cappuccino con Sconcerti sul sito calciomercato.com, il noto giornalista sportivo ha commentato la difficile situazione ambientale per i fischietti: “Arriveremo presto a uno sciopero degli arbitri. Non sarebbe nemmeno la prima volta. Nel 1925 Mussolini scoprì la forza popolare del calcio attraverso una formidabile protesta arbitrale che portò a una profonda riforma del sistema. Compreso il controllo del gioco da parte del partito fascista. Perché si arriverà allo sciopero? Perché nessuna magistratura può essere accusata troppo a lungo di essere disonesta. O è disonesta o non lo è. Non si può giudicare ed essere continuamente sotto schiaffo”. 

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Sconcerti ha concluso: “Siccome il calcio può fare a meno di tutto ma non di un arbitro, ne consegue che gli arbitri sono nettamente la parte la più importante del gioco. Quindi non vanno per forza stimati, vanno semplicemente rispettati. E’ vero che nel calcio è buono quello che fa vincere non quello che è giusto. Ma oggi siamo arrivati al troppo e sapete qual è la differenza? Che prima si lamentavano le piccole squadre per arbitraggi contro le grandi. Oggi si lamentano le grandi per arbitraggi contro le altre grandi. Tutti ambiscono a essere innocenti e vincenti, cosa poco possibile. A me invece questo calcio sembra un buon segnale di giustizia. Se sono tutti scontenti, siamo tutti sullo stesso piano”.

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