Sono passati più di quindici anni da quando esplose lo scandalo Calciopoli che vide implicate, oltre ad alcune società, anche parecchi dirigenti tra cui il principale, Luciano Moggi. Un argomento su cui ha deciso di soffermarsi anche Netflix che ha dato vita ad un documentario di oltre 60’ nella serie intitolata “The dark side of sport” e dove troviamo anche le testimonianze dell'ex dirigente bianconero: "I primi dieci giorni sono stati tremendi. Televisioni, radio e giornali ripetevano costantemente ‘scandalo nel calcio eccetera’, ma io non mi sono mai approfittato di niente e di nessuno. Essere tacciato da ladro mi ha fatto male. Devo dire che mi sentivo abbastanza abbattuto. Avevo vergogna pure a passeggiare per le strade: era come se mi fosse caduta addosso non una tegola, ma un’intera casa. Quella squadra era il mio capolavoro e in quel momento lì ho pensato a tante cose: è importante che lo dica, anche al suicidio, ma la religione mi ha insegnato che la vita è fatta di tanti momenti, belli e brutti, e bisogna andare avanti, combattendo anche quelli brutti. Nel momento più brutto ho sentito una forza interiore dentro di me che mi diceva ‘devi combattere, devi dimostrare al mondo che ciò che è stato detto e fatto sono finzioni”.

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