Diciamocelo chiaramente, il ritorno di Max Allegri sulla panchina della Juventus la scorsa estate aveva risvegliato le fantasie e i sogni dei tifosi bianconeri, delusi dal quarto posto conquistato nella stagione precedente e dall'ennesima prematura eliminazione dalla Champions League: i cinque scudetti conquistati e le due finali di Champions raggiunte nella sua prima avventura alla guida della Vecchia Signora rappresentavano un ottimo biglietto da visita per addetti ai lavori e pretendenti al titolo e non è un caso che alla vigilia di questo campionato la Juventus godesse dei favori del pronostico. 

Eppure, quando mancano solo due giornate al termine del campionato, l'Allegri bis assume i contorni di una stagione deludente, quasi fallimentare. Sì, perchè il tecnico toscano ha preteso garanzie prima di apporre la propria firma sul contratto: garanzie economiche e di mercato, alle quali la società ha risposto presente garantendogli uno stipendio da 7 milioni netti a stagione e gli arrivi di Vlahovic e Zakaria seppur solo a gennaio ma con gli obiettivi stagionali tutti perseguibili. Obiettivi, che a sorpresa, la Juventus ha fallito abbandonando con largo anticipo prima la massima competizione europea per mano di un modesto Villarreal, e successivamente la lotta scudetto. 

Ecco allora che ad Allegri, mister 7 milioni netti a stagione, non resta che vincere la Coppa Italia contro l'Inter per salvare il salvabile ed evitare di concludere la stagione con zero tituli. Chi l'avrebbe mai detto. A preoccupare l'ambiente sono anche i numeri, impietosi, che certificano l'involuzione bianconera e che dimostrano come Andrea Pirlo avesse fatto meglio alla sua prima, vera esperienza su una panchina. L'ex centrocampista della Nazionale, esonerato dopo solo un anno, a due giornate dalla fine del campionato non era ancora certo della qualificazione in Champions, ma aveva tre punti in più rispetto ai 69 conquistati al momento da Max. Inoltre aveva conquistato una Supercoppa Italiana contro il Napoli (Allegri l'ha persa ai supplementari contro l'Inter) e la Coppa Italia contro l'Atalanta. 

Insomma anche se Allegri dovesse vincere la Coppa Italia, chiuderebbe la stagione con un titolo, a fronte dei due del suo predecessore. Se non è una stagione fallimentare, poco ci manca. Di certo è che non sarà una stagione da ricordare per il tecnico toscano, finito spesso nel mirino della critica e dal quale ci si aspettava tutt'altro epilogo. Sebbene più volte Allegri abbia dichiarato che il calcio è uno sport semplice, la sua Juventus non ha mai entusiasmato sotto il profilo del gioco, anzi. Il suo calcio è troppo legato a tatticismi, che forse appartengono ad  un'altra epoca: basti vedere Real Madrid-Manchester City per rendersi conto di come il pallone stia cambiando e di quanto ci sia ancora da fare in Italia. Da mister 7 milioni netti a stagione, titoli a parte, credo fosse lecito aspettarsi qualcosina in più

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