Roberto De Zerbi è stato ospite a Sportitalia. Il tecnico del Brighton ha avuto modo anche di parlare dei suoi trascorsi in neroverde, raccontando tante verità, partendo però dalla guerra in Ucraina. Ecco le sue parole riprese dal sito di AlfredoPedullà.

"Tranquillizzavano dicendoci che era solo una prova di forza, poi dopo sono piovute davvero le bombe. Siamo scappati di notte. È stato un viaggio lungo e triste. La cosa più importante è il dramma che sta vivendo il popolo ucraino che sta vivendo di tutto. Per me invece è stato un trauma perché sono voluto andare in Ucraina e si stavo formando una squadra fortissima. E vedersela strappare così è dura, fai fatica ad accettarla. Nessuno dello staff mi ha tradito, ognuno è libero di fare le proprie scelte. Non solo il mio staff ha perso qualche pezzo, succede a tutti. La vita nostra è anche sacrificata, qualcuno vuole fare l’allenatore per conto proprio, qualcuno vuole fare calcio in maniera diversa. Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Abbiamo vissuto una cosa pesante, la guerra l’abbiamo vissuta in maniera pesante. Poi penso che ogni tanto lo staff si debba anche rinnovare, è un lavoro faticoso e dispendioso che ha bisogno di rinnovamento“.

De Zerbi e il Bologna 


È stato scritto di tutto. Ma ognuno le cose le vede a suo modo. Fenucci sa la verità. A Bologna sarei andato a piedi, è una delle grandi piazze italiane. Ma in quel momento non ho ritenuto che fosse giusto per me, senza fare moralismi. Faccio quello che mi sento e decido io. Se mi ha scritto Sinisa? Non ci conosciamo. Era una questione mia, io voglio stare tranquillo. Non è che chi ci è andato è meno, la vede solo in maniera diversa. Io nelle scelte decido seguendo il mio modo di vedere le cose“.

Fenucci, Bologna

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Roberto De Zervi continua poi la sua intervista così…

Guardiola?
“Guardo Guardiola come tanti altri allenatori. ‘Gli allenatori sono ladri di idee’, ed è vero. Ognuno prende spunto, poi tu devi essere bravo a portartela dentro di te e farla tua. Guardiola è il numero uno da anni. E si prende sempre spunto dai più grandi. Se è vero che ha detto al Barcellona prendete De Zerbi? Non mi risulta, non credo“.

Atalanta?
“Io sono un bresciano. Io mi porto dietro il ragazzo che andava in curva e faceva il raccattapalle allo stadio. Non posso andare all’Atalanta“

Scamacca?
“C’era Caputo, era uno dei migliori attaccanti italiani. C’era Defrel, forse si conosce un po’ di meno, si apprezza meno rispetto il suo reale valore. Poi c’erano Raspadori e Scamacca. E abbiamo deciso di tenere Raspadori, ma sapevamo delle qualità di Scamacca”.

Frattesi, centrocampista del Sassuolo

De Zerbi e le parole su Frattesi 

"Ho sbagliato, non pensavo fosse così forte. Non credevo potesse essere così completo, è diventato un grande calciatore”.

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