Giovanni Sartori, 65 anni di cui 21 vissuti da direttore sportivo del Chievo e gli ultimi 8 a Bergamo, è il nuovo responsabile dell’area tecnica del Bologna. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni alla “Gazzetta dello Sport”:

L'accoglienza di Bologna: "Mi sono accorto dell'aspettativa alta: mi pesa un po' più che in passato perché all'Atalanta mi venne chiesto di ripetere lo stesso percorso del Chievo, mentre se qui mi viene chiesto di ripercorrere lo stesso tragitto dell'Atalanta, beh, è diverso. Il Bologna di oggi è un po' più forte dell'Atalanta in cui arrivai ed è più giovane. Poi si vedrà… Il segreto di Sartori? Ho lo stesso approccio da 29 anni: è tutto fatto di passione, amore, scrupolo, coscienza e responsabilità aumentate perché sono cresciuti i valori economici. Qui mi aiuteranno molto Di Vaio e gli osservatori".

Tre cose che vorrebbe per il Bologna che sta plasmando? "Coincidono con le volontà del presidente Saputo: intanto 52 punti, valorizzazione della rosa, calcio divertente e redditizio".

Arnautovic resta? "È il cardine del nostro riavvio, dev'essere il trascinatore del nuovo Bologna, l'uomo in più, il punto di riferimento di tutti".

I tifosi sognano Ilicic: "Ilicic piace a tutti: il fatto che io l'abbia portato a Bergamo fa già capire quanto creda in lui. Diciamo che è un'idea per un giocatore che tutti vorrebbero".

Tutti vorrebbero rivedere Mihajlovic nella sua vita di sempre: "Con Sinisa ci sentiamo due volte al giorno: la forza e i messaggi che trasmette sono di esempio, è sempre positivo, ha voglia di tornare, pensa sempre alla squadra e vuole che sia più competitiva. Io e lui dobbiamo scoprirci ancora e condividere la quotidianità. E lo faremo".

Vendere per acquistare: Hickey e Svanberg? E Orsolini? "Orso oggi dico che resta. Gli altri mi sembrano i candidati forti ad uscire. Vendere per acquistare è legge uguale per tutti nel calcio di oggi. Poi, di pari passo, avremo da trattare i rinnovi: nel 2024 i giocatori in scadenza sono parecchi e non vogliamo trovarci nelle condizioni in cui è Svanberg".

E Theate resta? "Lo vogliamo tenere: sappiamo che può valere molto di più di quanto già abbia mostrato".

La parola Europa? "Non va nominata: poi strada facendo vedi come va e ti regoli. L'Atalanta in questi anni ha sfruttato le mancanze altrui, gli spazi vuoti lasciati da alcune grandi. Che oggi sono tornate. Ma sognare si deve. È sano. Coi piedi per terra sì, ma sognare fa bene…".

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