Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Aristide Guarneri ha espresso il proprio parere sull’Inter di Inzaghi oltre che ricordare i bei momenti di quando ha fatto parte di quella che viene ricordata come la Grande Inter. Ecco le sue parole.

Sul suo passato da calciatore

Diciamo che ho vissuto momenti di bel calcio, anche importante. Ho giocato, penso, nella migliore Inter di tutti i tempi e sono fermo al credo di Luciano Ligabue: “Credo che un’Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre, belle in maniera diversa”.

Sul calcio di oggi

”Beh, tutto molto diverso, un calcio nuovo. Velocità, regole, tattiche, marcature. Ho letto un’intervista di Ivano Bordon dove dice che adesso in una partita tocca più palloni un portiere che un centrocampista. Vero. Tutte quelle partenze da dietro mi mettono ansia. Come le storie di certi giocatori. Prenda Skriniar: se ne parla troppo, poca chiarezza. Magari lo fa apposta, ma ciò non aiuta né lui né la squadra. Non è facile giocare così".

Sul suo salotto a Cremona: è un museo?

”Ma no. Un po’ di medaglie, quelle sì. Diciamo che ho conservato un ricco passato. Piatti, monete. Molte sono del presidente Angelo Moratti, qualche Ambrogino. Quando si vinceva la Coppa dei Campioni, il sindaco di Milano ci regalava gli Ambrogini d’oro".

Inter e Milan: può arrivare la Champions a Milano 

L’Inter è stata meravigliosa con il Benfica, il Milan ha battuto un Napoli molto forte. Certo, c’è il ritorno, tutto è aperto, ma io penso che una potrebbe andare in finale. Ci sono almeno tre squadre più forti delle italiane, però Inter e Milan sono attrezzate, hanno la testa e l’esperienza. La Coppa dei Campioni è, è sempre stata, tutta un’altra cosa".

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