Esiste un termine specifico per catalogarlo: groundhopper. Ovvero l'appassionato di calcio che viaggia in lungo e in largo per salire su spalti non suoi, cioè non della squadra per cui tifa, in giro per l'Europa e per il mondo, per vivere comunque appieno la cultura calcistica di un altro paese, di un altro luogo, di un altro club. E' quello che fanno molto spesso Noelle e Fabrizio, coppia che nella vita condivide non solo la quotidianità ma la grande passione per il calcio e per le gradinate altrui. Il centro del mondo per questo tipo di esperienza oggi è l'Inghilterra, meta che ai nostri non è sfuggita, ma il terreno su cui sono più navigati è quello francese: tante partite di Ligue I e anche delle serie inferiori. Snobbato da tutti per il suo poco prestigio, il calcio francese loro invece lo conoscono bene così come i suoi teatri. 

Entusiasmo nel Sol Levante

Ma nel settembre 2023 la meta scelta da Noelle e Fabrizio è molto più lontana: Okayama, Giappone, 700 mila abitanti, nell'isola di Honshu. La squadra della città ha un nome strano: il Fagiano Okayama. Milita nella J-League 2, ovvero la seconda divisione nazionale, nella quale il club gioca dal 2009 dopo molti anni passati nelle categorie inferiori.

A raccontare l'esperienza è la viva voce di Fabrizio: “Conoscevo già la squadra di cui mi incuriosiva il nome in italiano, facendo qualche ricerca avevo inoltre notato che anche i gruppi organizzati avevano scelto la nostra lingua per i loro striscioni. Un giorno, un amico mi ha spinto a creare un vero e proprio gruppo. Le difficoltà si sono presentate subito: tanti seguono squadre inglesi o spagnole ma giapponesi... impresa ardua coinvolgere possibili simpatizzanti o anche solo semplici curiosi ma la voglia di provarci non manca quindi creiamo una pagina Facebook”. 

Okayama

E in soccorso arrivano proprio dei tifosi direttamente da Okayama: “Ci accorgiamo quasi per caso che i ragazzi giapponesi usano altri social. Iniziamo così a muoverci su Twitter, lì prendiamo i primi contatti con il tifo organizzato di Okayama che fra stupore, incredulità e sorpresa inizia a interessarsi al nostro piccolo gruppo”. 

Le differenze culturali però si fanno sentire: “Avere a che fare con persone culturalmente molto diverse da noi non è semplice e più volte andiamo a sbattere contro situazioni a noi incomprensibili e qualcuno, scoraggiato, fa un passo indietro. Noi invece decidiamo di andare avanti: viene creata la “pezza” (lo stricione, nda) e poi, approfittando di un evento da festeggiare, si decide di fare tappa ad Okayama per presenziare ad una partita. Viene scelta Fagiano Okayama-Vegalta Sendai: scriviamo subito ai tifosi locali che accolgono con entusiasmo la notizia”. 

Il giorno fatidico dell'incontro con questa sconosciuta e lontanissima realtà, è il 9 settembre 2023. “Abbiamo fatto qualche giorno a Tokyo, poi a Kyoto dove i ragazzi della tifoseria del Fagiano ci aspettano”. L’appuntamento è con il leader della curva (eh sì, ce l'hanno pure loro!) all’interno del Nishiki Market, enorme mercato coperto. "Gli lascio qualche sciarpa per ringraziamento - prosegue Fabrizio - poi lo seguiamo fino ad un bar dove incontriamo altri due ragazzi del suo gruppo. La serata è decisamente divertente e superiamo pure gli ovvi limiti linguistici, sia noi che loro parliamo uno scarsissimo e sgrammaticato inglese ma in qualche modo ci capiamo. Si mangia, si beve, si parla di calcio e di tifo, poi ci si sposta in un ultimo locale per una birra prima di congedarci con la promessa di vederci ad Okayama per la partita. 

Finalmente sugli spalti a tifare Fagiano!

“Ci spostiamo da Kyoto ad Okayama con un treno veloce, l’orario di arrivo previsto è poco prima di mezzogiorno quindi c’è un po' di tempo per vedere il castello nero e, soprattutto, il bellissimo Koraku-en, uno dei tre giardini in stile presenti in Giappone”. Poi è il momento di muoversi verso lo stadio. “Ci dobbiamo incontrare alle 16 dietro la tribuna per i biglietti, nonostante manchino ancora tre ore all’inizio della partita c’è un sacco di gente nei tanti stand gastronomici e nello store. Mentre sono in attesa vedo dei ragazzi che mi guardano ma nel frattempo arriva la persona con i nostri tagliandi di ingresso. Quei ragazzi che ci guardavano incuriositi si avvicinano e ci chiedono una foto: li accontentiamo, scambiandoci anche un paio di sciarpe". Gli italiani in trasferta diventano una vera e propria attrazione. Continua Fabrizio:  "Una signora invece mi ferma e mi chiede se posso fare una foto con lei e sua figlia….”

Okayama

Una volta dentro c'è da combattere con l'umidità: “La coda per entrare dentro lo stadio ”Momotaro", da 20 mila posti, è lunghissima ma ordinata. Una volta dentro il colpo d’occhio è notevole , gente ce n’è veramente tanta e pure dalla lontana Sendai il gruppo di tifosi è numeroso e colorato, e riconosco tanti ragazzi conosciuti su Twitter.  Viene creata la coreografia con bandierine, copri-curva, strisce di plastica e numerosi bandieroni. In campo succede poco, mentre il tasso di umidità è impressionante: con un tasso di umidità impressionante: moltissimi tifosi hanno una sciarpa della squadra fatta con il materiale che si utilizza per gli asciugamani!"

E alla fine, anche in campo, la cornice di entusiasmo viene premiata: “La squadra spinge e nei minuti di recupero segna! Lo stadio esplode di gioia nonostante una certa compostezza tipica dei giapponesi ci si abbraccia un po' tutti. Preso dall’entusiasmo regalo la mia sciarpa alla simpatica ragazza che ho a fianco che rimane sorpresa dal sapere che siamo italiani e siamo lì allo stadio per la sua squadra. In tanti ci salutano e ci riconoscono: non mi aspettavo tutta questa 'notorietà'! All'uscita una signora mi regala una di quelle famose sciarpe-asciugamano…" 

A partita finita è la volta del “terzo tempo”, e l'entusiasmo non scema: Il post partita lo viviamo all'interno di una birreria artigianale, un locale piccolo ma pieno di tifosi con la maglia del Fagiano. immancabili gli scatti con noi e la nostra pezza, e tra un coro e l'altro abbiamo fatto di tutto tranne che mangiare! La fame si fa decisamente sentire e fortunatamente sotto l’albergo c’è un supermercato aperto ventiquattr’ore su ventiquattro. Il giorno dopo si riparte per Osaka, e chi vedo in sala d'aspetto? Una coppia di tifosi anziani del Fagiano, rigorosamente con la maglia addosso, provenienti da Sendai…". Esperienza in archivio, ma Noelle e Fabrizio però hanno già le idee chiare e non vedono l'ora di tornare: “L'esperienze l’accoglienza sono state meravigliose… proveremo a tornare nel 2025 con la certezza che sarà ancora una giornata memorabile!”

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