La nemesi di Simone Verdi. "Chi farà i suoi gol?", ironizzavano tutti quei seguaci del calcio contemporaneo che espongono bandiere quando un giocatore - lui, come Svanberg, Diawara, Hickey o Theate - genera la mitologica plusvalenza. C'è la risposta. Verdi stesso. Peccato che li abbia fatti con un'altra maglia, pure esultando. Potenza dell'auto-sfiga. 

Più che le sterili polemiche bolognesi sul thiagomottismo, la presunzione, i maigoduti e un arsenale di bla bla rispolverato da tutto l'arco costituzionale del saputismo per l'occasione - quando non se ne sentiva proprio il bisogno: era un modo per passare il tempo all'epoca dei 7 gol presi ripetutamente dal Napoli, oggi per fortuna ne incassi 3 ma gliene fai 2 - il dibattito sulle sorti rossoblu dovrebbe ragionare sull'eclettismo - o no - del tecnico italo-brasiliano.

Le ultime due prestazioni non sono le sole negative in un percorso MOLTO (maiuscolo voluto) positivo. Ricordo Torino e Monza, ma anche gli inevitabili balbettii dell'inizio. Del resto, vado a memoria, il baluardo difensivo Adama Soumaoro - ora lo è, e, cosa incredibile, palleggia con naturalezza: qualcuno glielo avrà insegnato, sarà mica stato Motta? - è costato l'astronomica cifra di 2.5 milioni, con i quali non hai comprato nemmeno, per fare un esempio, il "fenomeno" Corbo, agente da pedigree internazionale, squilli di tromba al suo arrivo e infatti è finito a Montreal...(perché se facciamo finta di dimenticarci tutto, pigliamo per i fondelli noi stessi, e non va bene). E il funambolico mercato di gennaio ha prodotto lo sbarco, a un milione per il prestito, di una riserva del Sassuolo e della prestigiosa nazionale ellenica - che qui ha fatto, mediamente, bene -: sempre per fare esercizio di memoria.

Che il calcio di Thiago sia un "sottoprodotto" del Guardiolismo o lontano - nel tempo - epigono di quello di Luis Enrique ci sta ma mi preme più dibattere del nodo centrale. E' un modo per fare nozionismo pallonaro - anche utile, per carità - ma lo lascerei alle aule di Coverciano. Il tema è: adesso che gli avversari hanno "tanato" le novità di Motta, lo stesso è capace di evolversi? Per intenderci: a cosa serve, oggi, l'equilibratore Aebischer se non ti dà nessuna pericolosità offensiva e nessuna attitudine nell'1 contro 1? E se tolgo Soumaoro per fare scalare indietro Schouten, è un colpo di genio per crescere in qualità senza perdere "peso", oppure, viste le modalità del gol subito, una vaccata (che tutti gli allenatori commettono, anche i più bravi)? 

Ulivieri continua a distillare attestati di stima verso il nostro tecnico. Se proprio debbo scegliere un modello, preferisco lui a tutta l'infilata di guru che si auto-propone come riferimento. 

Debbo accontentarmi, debbo ri-indossare il cilicio che ho portato per più di 7 anni - e che evidentemente pochi gradivano: eccezion fatta per i talebani, duri e puri, i custodi del Graal, a cui deve andar bene tutto -? Anche no: resto uno che apprezza i tentativi di ambizione che il pur discutibile e discusso italo-brasiliano ha generato. Se è vero, come è vero, che da quando è arrivato Motta non è solo aumentato il valore di tutta la rosa, ma sono esplosi gli incassi, casa e trasferta, questo risponde a chi straparla di sopravvalutazione del tecnico: fossimo restati come prima (con tutte le attenuanti) oggi guarderemmo i punti dello Spezia, non i dissidi tra N'Zola e Motta e il cassiere piangerebbe lacrime amare. Thiago è il vero aziendalista: ma il tifoso medio, che crede di capire di calcio, non è interessato agli aspetti contabili, i quali sono, ahimé, quasi l'unica cosa che conta. Oh, non se lo ficcano in testa, che tutte le discussioni su moduli, scelte, terzini che vanno e vengono, sono solo modi per passare il tempo. Non c'é verso, è più forte di loro. Sono poi forse gli stessi che fanno quel bellissimo striscione pro Sinisa a Verona, quindi li perdoniamo di default. 

Io penso proprio che i tempi bui non tornino. Credo che la bontà del "lavoro collettivo" si dovrà vedere anche in questa crisetta, e che i due/tre che saltano l'uomo e sono in grado di generare superiorità numerica debbano esserci sempre. A costo, per dire, che Orsolini sempre significhi Medel sempre. E che Dominguez avanzato chiami il rifiato di Ferguson, uno che oggi è cotto, e si vede. L'unico a non avere alternative è Posch, inventato da Motta in quel ruolo perché il Bologna non ha terzini destri. E poi Arnautovic, certo, ma non per questa stupida contrapposizione tra un allenatore cattivo e un giocatore buono - descrizioni da Libro Cuore sull'austriaco e da film horror sul tecnico, robe da fare accapponare la pelle -, piuttosto per consentirti un'altra arma di qualità. Se fosse meno da campetto, pure Zirkzee, a cui però bisogna dire - credo che Thiago lo faccia anche in modo energico - che se vuol fare il ventenne funambolico può accomodarsi ai Giardini Margherita la domenica mattina: ha anche il bulbo giusto. Forse prende meno soldi, ecco, gli instillerei il dubbio. 

Una certezza credo ci sia. Non piglieranno per il bavero i tifosi mettendosi in ciabatte come capitava sempre, anche se a comandare erano conclamati sergenti di ferro. Il finale sarà da persone serie.

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