Il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani ha scatenato un acceso dibattito durante la trasmissione Dritto e Rovescio su Rete4, affrontando la polemica scaturita dopo il Festival di Sanremo e le controversie su Geolier. Il noto conduttore de La Zanzara è tornato a difendere la sua posizione, sottolineando la mancanza di pregiudizi nei confronti dei napoletani nella società contemporanea.

L'opinione di Cruciani

Geolier
Geolier

Cruciani ha espresso la sua opinione, evidenziando il cambiamento nel modo in cui Napoli e i suoi abitanti sono percepiti nel resto d'Italia. Durante la trasmissione, ha dichiarato: "Io francamente conosco una marea di gente che da Napoli viene e si insedia a Milano e dintorni, in Lombardia, e lavora tranquillamente senza subire alcun pregiudizio. Questo pregiudizio ci poteva essere negli anni '60, '70,'80, oggi è totalmente inesistente."

Il conduttore ha respinto l'idea di un presunto vittimismo, affermando che il concetto di discriminazione nei confronti di Napoli è un fenomeno superato. Ha enfatizzato che il supposto malcontento è una manifestazione di un vittimismo infondato che si ripete ogni volta che Napoli è coinvolta in eventi di rilevanza nazionale.

"C'è un vittimismo latente per cui l'Italia ce l'ha con Napoli. L'Italia non ce l'ha con Napoli, gli italiani ce l'hanno magari in generale con gli imbroglioni, ma questa non è una caratteristica napoletana, come è evidente", ha proseguito Cruciani nel suo sfogo.

Il conduttore ha rafforzato la sua posizione affermando che l'Italia non coltiva pregiudizi specifici nei confronti della città partenopea, ma piuttosto potrebbe avere delle riserve nei confronti di comportamenti considerati disonesti, senza riferirsi a una specifica provenienza geografica.

Reazioni dell'opinione pubblica

Le dichiarazioni di Cruciani hanno sollevato una serie di reazioni da parte del pubblico e non solo. Anche il giornalista Vittorio Feltri si è espresso sulla questione, sottolineando un presunto campanilismo da parte dei napoletani nel non accettare la sconfitta del loro cantante preferito al Festival di Sanremo.

"Stavolta a piagnucolare sono i napoletani che, non accettando, per campanilismo, la sconfitta del proprio cantante preferito, tacciano gli organizzatori di essere disonesti, di avere barato, di avere truccato i numeri. E si dicono altresì vittime di discriminazione".

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