L’ex allenatore di Bologna e Juventus, Gigi Maifredi, ha concesso una interessante intervista a Il Foglio, dove ha parlato del suo passato da allenatore. Il tecnico si è tolto qualche sassolino dalla scarpa circa le sue idee calcistiche, a detta sua, seguite da altri: 
 

“Io credo che la rivoluzione l’abbiamo fatta io in alta Italia e Zdenek Zeman nel centro sud. Tertium non datur. Poi, altri si sono aggregati e presi meriti che non gli appartenevano. Il gioco a zona, il famoso 4-3-3, è nato da noi due. È inutile girarci intorno. Altri l’hanno promozionato, non inventato. Il Milan di Arrigo Sacchi tatticamente è stato qualcosa di molto importante, ma lui dietro aveva sempre giocato a cinque. È stato Silvio Berlusconi a dirgli di giocare a quattro. Il Cavaliere aveva avuto al Milan Nils Liedholm, che aveva inventato la zona alla Roma. Una zona, che faceva di necessità virtù. I giocatori erano tutti avanti con gli anni e, cercando di limitare al massimo le corse a vuoto, per loro comodità si auto- confinavano in una ristretta zona di competenza. Liedholm, che era super-intelligente, non fece altro che trasformare in un teorema la comprensibile voglia di risparmiare energie dei propri attempati calciatori.

Sacchi è stato bravissimo, quando è andato al Milan, a ripiegare sulla zona. Nel Parma si era fatto notare giocando con Gianluca Signorini nel ruolo di libero, due difensori e due esterni. Berlusconi gli ha fatto togliere il libero e lui ha cominciato a giocare con la difesa a quattro. Peraltro, si è perfezionato mandando suoi uomini di fiducia a vedere i miei allenamenti e quelli di Zeman ed è stato indubbiamente capace di costruire una squadra, che era bella da guardare”

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