Il Torino ha guadagnato un punto a Cagliari giocando bene la ripresa. Decisivo l'ingresso di Zaza, ancora una bocciatura per SorianoFra le due squadre che, insieme con la Fiorentina, hanno pareggiato di più in campionato, sei volte, non poteva che venire fuori una X. Che il Toro abbia avuto più occasioni, e che il Cagliari abbia subito soprattutto quando ha dovuto rinunciare a Pavoletti, è stato confermato anche dalle statistiche (8 a 3 i tiri in favore dei granata, 5 verso la porta). Una cosa, però, la partita di ieri sera ha fatto capire più di tutte: il Toro ha bisogno del tridente offensivo. La pericolosità della squadra di Mazzarri, con Frustalupi in panchina in Sardegna, è aumentata considerevolmente quando è subentrato Zaza per uno scialbo e a tratti irritante Soriano. La presenza in area è stata raddoppiata, Belotti ha trovato più sostegno potendo uscire di più dall’area alla ricerca di palloni e Iago ha potuto giostrare su tutto il fronte verticalizzando per i compagni e cucendo il gioco. Nei venti o poco più minuti che Zaza è stato in campo, il Toro ha tirato tre volte verso la porta di Cragno, due con l’ex Valencia e Juve e una quasi a tempo scaduto con il suo capitano. Oltre il vento, anche la sorte al contrario per una squadra che ha confermato ancora una volta di saper giocare meglio in trasferta che all’Olimpico, senza mai mollare, anche quando nel primo tempo il Cagliari ha fatto girare meglio il pallone. Nel 4-3-1-2 di Maran è mancato Joao Pedro, avulso dalla manovra e impreciso anche nelle giocate più semplici. Il brasiliano non ha saputo interpretare alla meglio il ruolo di seconda punta in fase di attacco e di suggeritore in fase di non possesso. Ionita, che ha sostituito lo sfortunato Castro (infortunio grave al ginocchio, si teme che per lui la stagione sia finita), ha sbattuto contro Meité e Baselli, in crescita quest’ultimo e arresosi solo a una botta nel secondo tempo. Frustalupi, puntando ancora una volta sul 3-5-2, ha finalmente ritrovato la corsa e la grande tecnica di Ansaldi, ordinato in fase difensiva e propositivo in avanti, coi tempi giusti nel pressing agli avversari e vittorioso, oltre che nei contrasti, anche nel confronto diretto con il dirimpettaio Srna. Dall’altro lato De Silvestri ha limitato le avanzate, dietro tutto il terzetto ha retto bene il confronto con Pavoletti (il migliore in Europa per gol di testa) e Joao Pedro. Iago Falque, ancora una volta, ha tenuto in piedi l’impianto offensivo del Toro e, durante tutta la gara, ha dispensato passaggi utili per i compagni, arretrando spesso alla ricerca di palloni giocabili da trasformare in azioni importanti. Il recupero definitivo dello spagnolo e la condizioni fisica molto buona (e si è visto) di Zaza, non potranno far altro che alimentari i dubbi in attacco di Mazzarri in vista della prossima gara contro il Genoa. Il filotti di gare senza sconfitta fuori casa (9, non accadeva dal 1992) sorridono al Toro che adesso dovrà dare seguito in casa: il passo per raggiungere le posizioni che valgono l’Europa è veramente a portata di mano, bisognerà continuare su questa strada. Tre punti, in futuro, potranno finalmente valere 3 punti.
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