Ancora un pareggio in rimonta per la Juve dopo quello contro l'Inter. Ottima prova per la compagine di Mazzarri, che forse dice addio al sogno ChampionsChe fosse un derby diverso rispetto a quelli degli ultimi anni lo si sapeva. Dopo tanti e forse troppo anni, la città di Torino ha vissuto una serata di grande calcio. Una stracittadina finalmente ad alta quota, visto che anche il Toro si è iscritto al banchetto delle grandi. Sin da subito il leimotiv è stato molto chiaro. Juve molto propositiva e pericolosa sulle corsie esterne con un Toro invece molto compatto tra le linee e capace di sovrastare fisicamente a centrocampo i campioni d'Italia. Una scelta iniziale molto intelligente da parte di Mazzarri, che ha preferito sacrificare il gioco sulle fasce, con De Silvestri più attento a contenere le sortite di Bernardeschi. Il numero 33 juventino, ha faticato nella prima frazione poiché Spinazzola non riusciva a creare superiorità, con Matuidi in difficoltà con un Berenguer scatenato tra le linee e con un Lukic in serata di grazia. La rete che ha sbloccato il derby della Mole, è stato il giusto premio per il centrocampista serbo, al suo primo centro in Serie A, anche se il gol è stato un regalo da parte di Cancelo e Pjanic. L'ex Levante dopo un inizio in sordina a Torino, è stato capace di scalare le gerarchie in questa stagione, guadagnando sempre minutaggio con il passare delle giornate. I padroni di casa, nonostante lo schiaffo subito, sono riusciti comunque a creare buone trame con Ronaldo e Kean, molto pericolosi negli uno contro uno. L'assenza di Moretti, come prevedibile, è stata ovviata con Bremer. Il difensore brasiliano aveva collezionato soltanto undici minuti in questa annata, ma la prestazione del ventiduenne è stata ordinata e può far ben sperare in ottica futura. Sul fronte opposto Cancelo ha patito e non poco Ansaldi. Anche nella serata dello Stadium l'argentino è riuscito a dare  il solito contributo, riuscendo a vincere il duello con il suo dirimpettaio.Il 4-4-2 messo in campo da Allegri nella prima ora di gara, non è riuscito a creare un gioco fluido per innescare le due punte. Rincon e Meite riuscivano a bloccare sul nascere il palleggio bianconero e questo ha rovinato i piani dell'allenatore juventino, che ha provato ad invertire la rotta mutando l'assetto in un 4-2-3-1. Il cambio ha portato più qualità nel fraseggio: con Cristiano libero di svariare sul fronte d'attacco, il baricentro degli ospiti si è abbassato sensibilmente con il passare dei minuti. Vere e proprie occasioni però non ne sono arrivate, ma quando hai Ronaldo tutto diventa più semplice. Il fenomeno portoghese è riuscito a colpire alla prima piccola disattenzione di Bremer, con un colpo di testa che tanto ha ricordato quello contro l'Atletico Madrid. Uno schiaffo pesantissimo per un Torino stremato dopo l'ottima prova che ha permesso di sognare la grande impresa, che in casa dei cugini manca da 25 anni. Mazzarri può ritenersi soddisfatto per quanto prodotto durante la gara, anche se l'amarezza è tanta perché i tre punti erano ormai in tasca. Se per il quarto posto la strada è in salita, ci sono comunque ottime possibilità  per centrare l'Europa League, è questo dovrà essere l'obiettivo primario per i granata in questo rush finale. Buone risposte per Allegri, anche se gli infortuni hanno falcidiato quest'ultima parte della stagione. La Juve porta a casa un pari dignitoso, ma giudicare questa squadra resta molto difficile, visto le poche motivazioni per il club bianconero, con il solo Cristiano Ronaldo ad illuminare una squadra che sembra aver staccato la spina.
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