Nel calcio, la Juventus sa come restare al comando, e l'analisi di Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, sottolinea la sfida di spostare la Vecchia Signora dalla vetta. La vittoria bianconera contro il Lecce, apparentemente una semplice ascensione in classifica, si rivela essere molto di più, trasformandosi in una questione di percezioni e ruoli.

Crosetti analizza il successo della Juventus

Weston McKennie
Weston McKennie

Crosetti elogia la capacità della Juventus di affrontare partite difficili, levigando le notti ruvide con una sorta di colpo di carta vetrata. La vittoria a Lecce è stata particolarmente significativa, considerando la trappola insidiosa che la squadra avrebbe potuto incontrare. La capacità di "mettere le zampe nel fango" è una caratteristica distintiva della Juventus, e in questa partita, è stata evidenziata ancora una volta.

"Se c’è una cosa terribilmente difficile, nel calcio, quando la Juventus sta davanti, è togliere la Juventus lì. Ecco perché la vittoria bianconera a Lecce sembra qualcosa in più di una pura girandola di classifica, dove l’Inter potrà riprendersi la posizione vincendo il recupero, anche se il recupero non è oggi e neppure domani. Qui è più una faccenda di percezioni e ruoli: se sei lepre, poi corri".

Il gol ‘sporco’ di Dusan Vlahovic

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic

Il fulcro della discussione si concentra su Dusan Vlahovic, il cui gol sporco ha contribuito al successo. Crosetti osserva come il serbo sembrava in un momento di involuzione, ma la sua capacità di tirare e la generosità senza limiti gli hanno permesso di superare le difficoltà. Con 6 gol nelle ultime 5 partite e la seconda doppietta consecutiva, Vlahovic emerge come una figura chiave per la Juventus nelle settimane a venire.

“La bravura della Juve è ripulire le gare sporche (magari con un gol ancora più sporco, tipo il primo di Vlahovic), allisciare le notti ruvide con un colpo di carta vetrata. Questa attitudine a mettere le zampe nel fango è una caratteristica molto bianconera. Lecce è un posto insidioso, ci si poteva impantanare. Che poi il problema l’abbia di nuovo risolto Dusan Vlahovic, 6 gol nelle ultime 5 partite, seconda doppietta consecutiva, può essere un segno per le settimane che verranno”.

Il giornalista sottolinea che la fame di successo è evidente nella squadra di Allegri, e il gol di Vlahovic è descritto come un premio per la generosità senza confini del giocatore. 

"Il serbo sembrava di nuovo involuto, gli accade quando i nervi lo portano lontano e gli rubano energie scioccamente. Però questo è un momento in cui gli basta tirare, premio di una generosità che non conosce argine. Il colpo di sponda, chissà se più caparbio o più fortunoso, ha rimesso a posto il sistema nervoso del centravanti, più che mai rapace nello scippare il secondo gol a un incredulo McKennie. Ma Allegri ha apprezzato: per ingrassare la classifica bisogna voler mangiare tutto, sempre, anche ficcando il naso e la forchetta nel piatto altrui".

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