Nel cuore della città di Bologna, domani ricorre un anno dall'addio a Sinisa Mihajlovic, l'iconico allenatore di calcio che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dello sport. Il suo secondo figlio, Dusan Mihajlovic, ha concesso un'intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport per condividere il suo dolore, i ricordi indelebili e la passione ereditata per il calcio.

Un anno dalla scomparsa di Mihajlovic, il toccante ricordo del figlio Dusan

"Per me non era solo un papà, era un supereroe, un idolo. Era tutto, lo guardavo con amore e ammirazione", ha dichiarato Dusan con un sorriso malinconico. Nel corso dell'intervista, il giovane Mihajlovic ha svelato aneddoti che svelano la personalità affascinante e intraprendente del padre, un uomo che, nonostante la sua severità sul campo, si trasformava in un padre affettuoso e giocoso.

Il calcio è stato il legame che ha unito padre e figlio, con Dusan che ha seguito le orme paterne sin dai primi passi nei campi della Lazio. "Ero un terzinaccio, come diceva lui. Poi mi sono spostato centrale... Al contrario suo però sono mancino di mano ma destro di piede. Il calcio non ha perso granché senza di me, ma avevo personalità", ha scherzato Dusan.

Sinisa Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic

L'intervista ha toccato corde profonde quando il giovane Mihajlovic ha parlato dell'anno trascorso senza suo padre. "Di merda. Mi spiace, ma non so trovare altra espressione. Provi ad andare avanti, pensi a cosa avrebbe detto o fatto lui. In famiglia eravamo già unitissimi, ora lo siamo ancora di più", ha confessato con sincerità.

Dusan ha anche condiviso il desiderio di onorare la memoria di suo padre durante la partita di domenica tra il Bologna e la Roma al Dall'Ara. "Il Bologna lo ricorderà e io, mamma e Viktorija saremo al Dall'Ara", ha affermato con emozione. Una testimonianza di quanto il legame tra la famiglia Mihajlovic e il calcio sia indelebile.

Sinisa Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic

In chiusura, Dusan Mihajlovic ha espresso il desiderio di portare avanti il nome di suo padre, sottolineando: "Se un giorno avrò un figlio maschio... non finire la domanda, si chiamerà Sinisa".

Anniversario morte Mihajlovic, l'omaggio del Bologna

A un anno dalla tragica scomparsa di Sinisa Mihajlovic, il calcio italiano si prepara a onorare la memoria di un grande allenatore e giocatore. A distanza di dodici mesi, la sua eredità vive attraverso la passione e il talento che ha condiviso con quattro squadre chiave della sua carriera.

A Bologna, il club dove ha allenato per l'ultima volta, i rossoblù si preparano ad accogliere la Roma. Quest'ultima è la squadra che ha portato Mihajlovic in Italia nell'estate del 1992, segnando l'inizio di una carriera straordinaria. Allo stesso tempo, all'Olimpico, la Lazio, squadra con la quale ha vinto uno scudetto e a cui è rimasto legatissimo, sfiderà l'Inter, la squadra con cui ha iniziato la sua carriera da tecnico alle spalle di Mancini.

La famiglia Mihajlovic, divisa ma unita nel ricordo, si prepara a onorare Sinisa in modo speciale. Arianna, la moglie dell'ex tecnico, sarà presente al Dall'Ara per assistere da vicino alla partita tra Bologna e Roma, su invito del club. Nel frattempo, i figli saranno allo stadio Olimpico per il match tra la Lazio e l'Inter. L'unico assente sarà Miroslav, allenatore dell'Under 15 dell'Urbetevere.

L'evento rappresenta un tributo unico che sottolinea l'impatto duraturo di Sinisa Mihajlovic nel mondo del calcio italiano. Il ricordo di un uomo che ha ispirato e guidato sarà celebrato attraverso le partite che hanno segnato la sua straordinaria carriera e attraverso la presenza toccante della sua famiglia.

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