Sole, caldo, San Siro che ribolle di entusiasmo. Un ferragosto insolito per la Serie A che torna in grande anticipo e riparte dai campioni d’Italia (e in contemporanea da Sampdoria-Atalanta) che sfidano l’Udinese in casa. Il popolo rossonero riabbraccia il Milan campione d’Italia in carica che ha ben figurato anche nelle amichevoli di preparazione alla nuova stagione. Per l’esordio nel nuovo campionato Pioli sceglie Rebic di punta con Messias, Leao e Diaz alle sue spalle, con De Ketelaere che parte dalla panchina. 

L’Udinese del nuovo tecnico Sottil però sorprende subito in avvio i rossoneri: da un corner dell’ex Deulofeu è Becao a svettare su tutti e a bucare Maignan. Il primo gol del nuovo campionato è il suo, e pe ril Milan la partita è già in salita. Al 9° però c’è già il primo intervento decisivo del Var: Marinelli decreta il rigore per i rossoneri dopo un fallo subito in area da Calabria su una azione che aveva portato Diaz vicino alla rete. Il tiro dello spagnolo era stato respinto da Silvestri ma Snoppy era intervenuto sul difensore milanista in modo scorretto. Dagli undici metri Theo Hernandez spiazza il portiere bianconero per l’immediato 1-1 che permette ai rossoneri di rimettere subito la contesa in carreggiata. Ma bastano tre minuti ai rossoneri per capovolgere addirittura tutto: Diaz apre per Calabria che centra per Rebic, la quale girata buca ancora Silvestri per il 2-1. 

E dopo l’abbuffata iniziale i ritmi rallentano gioco forza: il Milan però dimostra verve e buona condizione atletica, attaccando con più uomini e arrivando sempre prima sul pallone rispetto agli avversari, pur non creando enormi occasioni da rete. Si segnala una punizione di Messias finita sul fondo e un destro di Leao a metà tra un tiro e un cross che finisce largo. Monumentale è invece la chiusura di Kalulu su Deulofeu con l’Udinese lanciata in due contro uno verso la porta di Maignan. 

A dieci dal termine del primo tempo Krunic battibecca con Becao, e i due vengono ammoniti. Nell’Udinese è Snoppy che prova qualche scorribanda a destra ma viene ben arginato da un Theo Hernandez sempre più attento anche in fase difensiva. Sembrano tutte rose e fiori per i rossoneri, ma allo scadere dei quattro minuti di recupero il cross al bacio di Pereyra viene raccolto in tuffo di testa da Masina che batte Maignan per il clamoroso 2-2 con il quale si va negli spogliatoi. 

E anche la ripresa si apre così come si era chiusa: il Milan riesce a rimettere il naso davanti con Brahim Diaz, che sfrutta una respinta di Silvestri insaccando a porta sguarnita il nuovo vantaggio milanista. Pioli non poteva chiedere di meglio al rientro dall'intervallo. Al decimo minuto il quinto ammonito dell'incontro: è Perez, reo di un fallo su Messias. Proprio il brasiliano poco dopo opera un traversone insidioso sul quale Leao non arriva per un soffio. 

Superata l’ora di gioco è Theo Hernandez a calciare una punizione che finisce alta di poco, mentre Sottil opera i primi cambi inserendo Beto e Ebosse per Perez e Success, ma è il Milan a scrollarsi di dosso qualsiasi empasse infilando il quarto gol con Rebic, dopo un’altra caparbia azione di Brahim Diaz sul fondo, completata da un suggerimento in mezzo che il croato deve solo spingere in porta. 

L'ultimo scampolo di partita è una passerella per i sostituiti e i subentranti, con Pobega e Origi che prendono il posto di Leao e Krunic, mentre Sottil fuori tempo massimo fa entrare Ebosele, Lovric e Samardzic per Masina, Walace e Makengo. C'è tempo anche per un destro al volo di Salemaekers fuori portata, e per la prima parata di fatto della partita per Maignan, che respinge una conclusione di Samardzic. Una scorpacciata di calcio oggi a San Siro. E i 70 mila possono uscire sazi dopo altri 6 minuti di recupero: finisce 4-2. Sembra proprio che l'onda lunga della festa rossonera non si sia mai interrotta.

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