Sinner, dai trofei alla vita in clandestinità: lo stop al tennis e il futuro | Una scelta per cambiare la sua vita

Sinner ha vissuto in clandestinità nell’ultimo periodo, ha dovuto dire stop al mondo del tennis, questo avrà ripercussioni sul futuro
Jannik Sinner è rientrato nel migliore dei modi dopo lo stop di tre mesi in seguito alla squalifica inflitta dalla Wada per il caso Clostebol, raggiungendo la finale agli Internazionali BNL d’Italia e arrendendosi solo a un Carlos Alcaraz che si conferma il migliore tennista sulla terra rossa.
In questi giorni è iniziato il secondo Grande slam della stagione, dopo gli Australian Open, vinti proprio dall’azzurro, costretto poi a fermarsi. Ha passato il primo turno del Roland Garros e cercherà di andare il più avanti possibile nel torneo parigino.
Un periodo non semplice che ha lasciato alle spalle, felice di essere tornato in campo e di potere far parlare solo le sue prestazioni, ponendo fine a una vicenda che aveva intaccato il suo rendimento costante nella passata stagione, conclusa al primo posto del ranking mondiale maschile.
In questo lasso di tempo i rivali non sono stati in grado di racimolare i punti necessari per il sorpasso e ora spetterà a lui difendere il trono della classifica ATP.
Con chi si allenava Jannik durante i tre mesi di squalifica
Il numero 1 non poteva allenarsi fino al 13 aprile con tennisti in attività. In una puntata di Tennistalker è stato rivelato chi lo ha affrontato e si tratta di Roberto Marcora, ex professionista 35enne di Busto Arstizio, ritiratosi nel 2023.
E proprio lui ha raccontato che tipo di esperienza è stata quella dello Sparring partner di Sinner: “Ci siamo allenati in una villa privata in Costa Azzurra perché lui non poteva ancora allenarsi nei circoli di tennis affiliati. Ci sentivamo un po’ non dico come dei clandestini, anche se ciò che abbiamo fatto era tutto regolare“.

Il racconto delle sedute di Jannik nel periodo di stop
Ecco come erano svolti gli allenamenti: “Ci trovavamo ancora in una fase iniziale, in cui la competizione era ancora all’orizzonte, quindi non c’era una grande premura nelle sessioni di allenamento, svolgevamo una sessione al giorno e lui ha lavorato molto in palestra“.
Marcora è convinto che questo stop porterà benefici nel lungo termine perché consentire a Jannik di avere energie maggiori rispetto agli avversari nella fase cruciale di questa stagione.