Sono trascorsi solo cinque giorni dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, ma la sua morte continua a far discutere in tutto il mondo. Tra le ultime indiscrezioni rese note nelle ultime ore, ci sono le dichiarazioni rilasciate dall'avvocato della sua infermiera, il legale Rodolfo Baquè, che ha riportato le parole della sua assistita sul colpo subito pochi giorni dopo la delicata operazione al cervello dal campione argentino. "Non è stato un colpo molto forte e a ha riguardato il lato destro, non quello dell'operazione. Lo hanno fatto rialzare subito. Nessuno ha chiamato una clinica, forse per scelta dello stesso Maradona. Ma lui non non era un grado di prendere una decisione su cosa fare, è stato rinchiuso tre giorni nella sua stanza".

Parole forti quelle dell'infermiera Gisela Madrid, che ha poi raccontato come Maradona venisse assistito solo da uno psichiatra e che nessuno aveva preso in considerazione i suoi problemi cardiaci: "E' arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto e il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni".

Una dichiarazione che porta alla luce altri misteri sulla morte di Maradona, che ha trascorso gli ultimi giorni in un luogo "inappropriato" così come ha dichiarato la stessa infermiera: "Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto. Se non fosse stato là oggi probabilmente sarebbe ancora vivo".

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