Sette volti nuovi ed appena tre conferme per la Virtus. Coach Sacripanti ha già un roster per iniziare a preparare le sfide italiane ed internazionali

- di Marco Vigarani -

Chiamata al doppio impegno italiano ed europeo, la Virtus è già pronta a dare battaglia. Il club bianconero ha infatti messo a segno nell'ultimo mese una serie impressionante di operazioni di mercato tali da rendere già completo il roster di coach Sacripanti ad eccezione del playmaker italiano di riserva.Rispetto all'anno scorso sono rimasti soltanto in tre: il leader e probabile capitnao Pietro Aradori, l'ex frutto del vivaio bolognese Filippo Baldi Rossi ed il giovane talento Alessandro Pajola a cui si aggiungerà come completamento il baby centro Matteo Berti. Definito l'arrivo dei dirigenti Dalla Salda (ad) e Martelli (ds), la Virtus ha quindi iniziato a lavorare a fari spenti individuando i propri obiettivi e chiudendo di fatto le trattative in gran segreto antipando scoop giornalistici ma soprattutto potenziali concorrenti. Al conto degli italiani si è aggiunto l'esperto jolly David Cournooh mentre invece successivamente l'attenzione si è spostata completamente al mercato estero. Ecco allora dal Banvit il play statunitense Tony Taylor al cui fianco agirà la guardia Kevin Punter, protagonista nel corso dell'ultima annata con la canotta dell'Aek Atene. Sotto canestro poi sono arrivati due armadi imponenti come Dejan Kravic (ex Panionios) e Brian Qvale (visto nell'ultimo anno tra le fila del Lokomitiv Kuban). Infine gli ultimissimi colpi stavolta dal mercato italiano con Kelvin Martin prelevato da Cremona per riempire lo spazio di ala piccola e l'ex milanese Amath M'Baye invece a cercare sotto canestro le giocate riuscite splendidamente nel corso dell'annata a Brindisi. Non è certamente sbagliato parlare di rivoluzione per una Virtus che l'anno scorso ha faticato ad ingranare la marcia giusta finendo per smarrire lungo la strada anche il carico prezioso di entusiasmo dei tifosi che avevano garantito un sold out del PalaDozza già in fase di abbonamento. L'idea alla base del progetto di Sacripanti sembra abbastanza chiara: impostare un team pronto al sacrificio in ogni suo membro, un gruppo che scaldi il cuore a prescindere dal risultato finale ma anche una squadra che possa affrontare serenamente il doppio impegno stagionale. La sensazione infatti è quella di una Virtus che, senza fare proclami, abbia voglia di passare il primo turno in Europa e centrare i playoff in Italia.
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