L'Inter stende il Milan nel finale grazie a un gol del solito Mauro Icardi. Il Diavolo fallisce la prova della continuità e perde il  169° derby della MadonninaDomenica 21 ottobre, ore 20.30, l’ora del derby della Madonnina numero 169 è scoccata: Inter e Milan sono chiamate a riscaldare ancor di più un’atmosfera già infuocata dalle geniali coreografie partorite dai supporter presenti sugli spalti di un San Siro che fa registrare il tutto esaurito. I giocatori mandati in campo da Spalletti e Gattuso non tradiscono di certo le attese dando vita ad un primo tempo dal ritmo e dall’intensità a dir poco elevati. I primi dieci minuti di gioco sono di tinta rossonera: al 3’, infatti, è Suso a tentare il primo affondo con una conclusione che viaggia fuori di poco alla sinistra della porta avversaria; otto giri d’orologio più tardi, Calhanoglu cerca più fortuna, senza però trovarla, con un destro che sbatte sui cartelloni pubblicitari alle spalle di Handanovic. La risposta dell’Inter non si fa attendere: all’11’ Mauro Icardi realizzerebbe la prima marcatura dell’incontro se non fosse pescato in fuorigioco, sul secondo palo, al momento dell'assist di testa di Vecino a sua volta imbeccato da un bel cross di Brozovic dalla tre quarti. I nerazzurri, mai contrastati nella propria metà campo dai cugini, si fanno ben presto padroni del rettangolo di gioco, creando 4 nitide palle gol in soli 9 minuti: al 34’ De Vrij colpisce l’incrocio dei pali con una pericolosa girata dal cuore dell’area di rigore; al 38’, invece, Icardi non devia in rete per questione di millimetri il potente e tagliato tiro-cross di Vrsaljko dalla destra. Al 41’ tocca a Romagnoli sventare il gol avversario murando il sinistro dello stesso numero 9 argentino e, al 43’, Vecino sbaglia clamorosamente un rigore in movimento sparando in curva la palla dell’1-0 sul preciso cross rasoterra di Perisic. A condire un primo tempo a dir poco frizzante, ci si mettono un brutto contrasto, in mezzo al campo, tra Lucas Biglia e Radja Nainggolan (con il belga costretto, poco più tardi, ad abbandonare il campo per il subentrante Borja Valero) e un gol di Musacchio annullato al 42’ per fuorigioco proprio nel momento della gara più difficile per i rossoneri. La seconda frazione appare più simile ad un remake del primo tempo piuttosto che qualcosa di differente: tanta intensità, tanta corsa, ma scarse precisione e qualità. Se l’Inter, da una parte, sembra più in palla dal punto di vista fisico e mentale, il Milan non riesce a portare mai più di tre/quattro uomini oltre la linea del centrocampo ed è costretto a giocare di rimessa senza riuscire a creare particolari pericoli ai rivali. Il risultato? Squadre spezzate dopo appena un quarto d’ora dal fischio di Guida, con la manovra nerazzurra sicuramente più fluida di quella portata avanti, per il Diavolo, dal solo Higuain. Per apprezzare due palle gol importanti bisogna aspettare più di mezz’ora: al 79’, il sinistro di Suso da ottima posizione in area di rigore si rivela troppo debole per impensierire Handanovic; all’81’, invece, Donnarumma deve svettare su Borja Valero per sventare l’1-0 dopo l'interessante assist aereo di Icardi sul cross di Keita Baldé. Gli ultimi tredici minuti del match sembrano non avere più nulla da raccontare, ma il calcio ha la capacità di sorprendere sempre: al 92’, infatti, in pieno recupero, Icardi rompe il ghiaccio deviando in rete, di testa, il cross apparentemente innocuo, dalla destra, di Vecino. Un gol probabilmente meritato, ma sul quale pesa l’errore di valutazione di Gianluigi Donnarumma, reo di sbagliare incredibilmente il tempo di uscita e di lasciare sguarnita la porta sul perfetto stacco aereo di Icardi. Per il Milan di Gennaro Gattuso, chiamato a dare continuità agli ultimi due risultati favorevoli in campionato, si tratta di una vera e propria doccia fredda. L’Inter di Luciano Spalletti, invece, conquista una vittoria importantissima e fa un balzo significativo in classifica, portandosi a quota 19 punti, a -2 dal Napoli di Carlo Ancelotti.
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