Al "Bentegodi" il Torino ha ritrovato i 3 punti dopo 270 minuti. Il 3-4-1-2 con Iago a supporto di Zaza e Belotti ha funzionatoMinuto 80, fuori Soriano e in campo per Iago Falque: la vittoria del Toro è nata proprio lì, con l’innesto dello spagnolo che si è piazzato dietro le due punte e ha dato un senso al gioco offensivo granata. Il risultato è stata la prima vittoria esterna per la squadra di Mazzarri, che ha ritrovato il gol dopo Bergamo e che è riuscita, con le mosse nel finale del tecnico toscano, ad acciuffare 3 punti che mancavano dal nubifragio (climatico) interno contro la Spal. Se Zaza con il suo gol ha “inguaiato” l'allenatore (che lo aveva tenuto in panchina per quasi un’ora) nelle scelte, Iago lo ha prima salvato e poi ha lanciato un assist involontario. Il 3-4-1-2 degli ultimi 10 minuti, infatti, con i dovuti equilibri tattici, potrebbe essere il modulo da cui ripartire venerdì, in casa, contro il Frosinone. Lo stesso Iago, quando è stato mandato in campo da Mazzarri, ha giocato da trequartista atipico, piazzandosi sull’esterno destro per poi accentrarsi e suggerire per Belotti e Zaza. Con un giocatore così, abile a raccordare il gioco e a fungere da regista avanzato, potrebbe quindi non servire la tecnica di Baselli in mezzo a beneficio dei muscoli di Rincon e Meité. La ricerca, in questo caso, sarebbe dell'equilibrio sugli esterni, sia in fare propositiva che in quella di non possesso. Per uno dei “nuovi” che ci ha messo la firma, un altro che invece dovrà lavorare ancora sodo. Soriano, infatti, schierato come mezza punta nel 3-4-2-1 iniziale al fianco di uno spaesato Edera, non è riuscito a rifornire a dovere Belotti, nascondendosi troppo sull’esterno e divenendo prevedibile. Rimandato, quindi non bocciato definitivamente, anche il giovane prodotto del vivaio, confusionario e non troppo reattivo in alcune circostanze. Il Chievo Verona, dal canto suo, ha confermato le impressioni della vigilia: una squadra che corre, e molto, e vive degli strappi dei suoi esterni Leris e Giaccherini, risultato i migliore fra i veronesi. Quello che manca, e non è una novità, è la finalizzazione, dato che, se la presenza dall'inizio di Djordjevic ha sorpreso, la sua esclusione e il successivo inserimento di Stepinski non hanno cambiato l’inerzia della gara. Birsa avulso dalla manovra, Rigoni inghiottito dalla mediana granata e Radovanovic poco lucido in regia hanno scandito la prestazione dei clivensi e finito per aggravare la posizione in panchina di D’Anna. Statistiche alla mano, il Torino ha tenuto sempre in mano la gara, con un possesso di palla largamente a favore e con un 13 a 8 nei tiri in porta. Il dato dei passaggi completati (458 a 212), inoltre, ha finito per certificare la superiorità granata e ha santificato una vittoria che proietta il Toro nella parte sinistra della classifica. Al di là dei suggerimenti tattici e della scelta degli uomini, la squadra adesso dovrà cercare di bissare questa vittoria nell’anticipo della prossima giornata contro il Frosinone. Mazzarri, da oggi, ha una carta in più.
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