Ecco le parole di mister Inzaghi alla vigilia della trasferta del Bologna a Cagliari tra voglia di conferme e qualche dubbio di formazioneReduce da due vittorie nelle ultime tre gare, Pippo Inzaghi non vuole fermare la corsa del proprio Bologna nell'ultima gara prima della sosta. L'idea del mister è chiarissima: "Dobbiamo dare seguito a quanto di buono fatto la scorsa settimana, indipendentemente dal risultato non possiamo permetterci un passo indietro sul piano del carattere. Non basta una partita: serve continuità. Pretendo sempre il massimo quindi secondo me dobbiamo ancora crescere tanto. Da domenica scorsa dobbiamo portarci dietro il carattere mostrato dopo il rigore negato ed il gol subito: una serie di eventi che avrebbe ammazzato un toro. Non vinciamo in trasferta da un anno quindi penso sia arrivato il momento di fare una grande prestazione". Non svela però i dubbi della vigilia pur usando parole chiare: "Non sono scaramantico per la formazione, guardo le risposte del campo. Ho dei dubbi e me li porterò fino a domani in particolare i ragazzi che sono entrati con l'Udinese sono stati bravi. Chi gioca davanti? Falcinelli fa un lavoro oscuro molto importante, ha uno spirito che piace a me e alla squadra. Okwonkwo quando entra può essere letale soprattutto in trasferta ed anche Orsolini può giocare in quel ruolo. A centrocampo? Pulgar è un grandissimo giocatore e si allena bene, Nagy sta facendo bene. Non c'è nessun caso. Ho stima di loro e devono soltanto fare quello che ha fatto Orsolini domenica scorsa senza arrabbiarsi se stanno fuori. Con me se ti arrabbi resti fuori cinque partite invece di una. Krejci è migliorato nella gestione palla, Dijks invece è più esplosivo e ha grande fisicità: questo è uno dei dubbi". Inzaghi poi spende parole importanti anche per l'avversario prima di tornare a parlare dei suoi ragazzi: "Il Cagliari contro il Milan ha giocato una gara straordinaria, la sua classifica non rispecchia i suoi valori reali. Non lotteranno per la salvezza e siamo consapevoli della difficoltà della gara: dovremo essere bravi a sfruttare i loro punti deboli mettendo in mostra le nostre doti. La svolta in settimana? I meriti sono solo dei giocatori. Li ho solo convinti del fatto che sono più forti di quello che sembrava. Magari vedermi incazzato ha influito ma non ho fatto nulla di particolare. Perdere non è normale: gli avversari devono fare delle grandi partite per batterci. Abbiamo trovato poi risposte anche dai ragazzi che sono entrati in campo per rispondere agli infortuni. Domenica per la prima volta ho iniziato a vedere qualcosa che mi piace ma dobbiamo lavorare tanto sui piazzati. Siamo ancora indietro ma è un mio pallino. Pulgar o Dzemaili sono i migliori". In chiusura qualche riflessione su due protagonisti delle ultime gare: "Svanberg, un investimento importante. Il Bologna ha anticipato i grandi club mondiali e la famiglia del ragazzo è stata brava a consigliarlo nella scelta di un ambiente adatto alla sua crescita. Santander non mi ha stupito, ho dovuto gestirlo ma ora mi pare in grande crescita e sta diventando un leader tecnico, non solo a parole".      
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