Michele Criscitiello ha analizzato il futuro del Milan focalizzandosi in particolare sulla scelta dell'allenatore. Dalle voci su Lopetegui e Conte diviso tra Milan e Napoli, ecco le sue parole.

Criscitiello sulla stagione del Milan

L’altra sponda di Milano piange. Gli schiaffi nei derby pesano, la stagione del Milan è altamente fallimentare e l’obiettivo Champions è il minimo che passava il convento. Il caos sul futuro fa più paura del presente. Cardinale è uomo di finanza ma non di calcio. Si vede. Scaroni è uomo di potere e rapporti istituzionali. Non di calcio. Si vede. Ibra e Moncada sono uomini di calcio ma, per ora, comandano meno di Furlani che lo scorso anno ha giustamente allontanato Maldini per alcuni comportamenti non piaciuti ai vertici e ora gli è andata male con Pioli. Era stato confermato grazie al buon finale nelle partite di campionato ma Roma e derby hanno rovinato i piani a Furlani che ora sarà costretto a cambiare allenatore.

Conte vuole il Milan

 Il sogno di tutti è Antonio Conte. Al Milan vuole andare e lo farebbe anche a piedi. Per vincere, subito. Ha studiato in questi mesi il Milan e un gancio comune ha proposto l’incontro già tre mesi fa tra Furlani e Conte. Nessuna chiamata per l’allenatore leccese, torinese di adozione. Neanche quando andava a raccogliere i ricci in fondo al mare è mai squillato il telefono. Furlani si prende una grande responsabilità. 

Conte Tottenham
Conte Tottenham

Furlani sceglie Lopetegui

Prenderà Lopetegui? Se funziona, il Milan sarà suo ma, se per sbaglio, sarà un altro flop Furlani si sarà giocato la carriera a Casa Milan. Di Furlani si apprezza coraggio e sacrificio. Dirigente giovane, capace che però si è intestardito su Conte. Sbagliando. Il ruolo di Maldini era un ostacolo ma l’allenatore vincente fa curriculum anche per un Dirigente. Non a caso Marotta, per lanciare il progetto Inter, si affidò a Conte. Poi puoi farne anche a meno ma la fase di start up è troppo importante. Ibra è il vero dubbio di questa società. In campo era un leone, nello spogliatoio un leader ma se da dirigente non dovesse mettere becco sulla scelta del Mister sarebbe una grande delusione. Accettare tutto per il gusto di fare il dirigente non sarebbe una vita da Zlatan. Ibra vuole Conte ma, a quanto pare, ad oggi non passa la linea svedese

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