Moggi duro: “Facchetti sputt***to dal figlio con fedina penale dubbia. Moratti piangeva sempre”

Luciano Moggi è intervenuto a 7 Gold dove ha risposto in maniera piuttosto accesa al figlio dell’ex leggenda dell’Inter, Giacinto Facchetti: Gianfelice Facchetti. Quest’ultimo aveva criticato fortemente l’ex dirigente della Juventus, attraverso una stories su Instagram. 
 

Moggi non ci sta e risponde a Gianfelice Facchetti 

Visibilmente risentito dalle ultime dichiarazioni di Gianfelice Facchetti, Moggi ha rilasciato le seguenti parole, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato: 

“Gianfelice Facchetti? Il ragazzo poverino ha già sputtanato il papà in una sentenza ‘Facchetti faceva lobbing con gli arbitri’. Sta continuando. Sta continuando sapete perché? Io praticamente ho risposto al presidente Moratti dicendogli che la pianti di fare questi discorsi, perché c’è una sentenza che parla diversamente. La sentenza 21-66 del 2018 che dice da parte del giudice che  faceva lobbing con gli arbitri il presidente. Da parte del dottor Palazzi che era il procuratore federale, dice che l’Inter era la società che rischiava più di tutti per il comportamento illegale del suo presidente. Ma di che parla? Fatelo tacere. Date retta a me. Questo quando parla fa i danni. Mi dicono voglia fare l’attore e fa queste cose per mettersi in evidenza, ma perché sputtanare il papà? Non lo vedo io una cosa seria”

La stoccata finale di Moggi all’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti
 

Moggi ha concluso con un attacco pure nei riguardi dell’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti: “L’Inter adesso, la guardo in una maniera diversa, ovvero con gli uomini che conducono l’Inter, i quali non piangono e cercano di fare nel migliore dei modi il loro lavoro. Questi uomini qui, non sono Moratti che per qualsiasi cosa piangeva dalla mattina alla sera. Una volta che gli hanno tolto la parola a Moratti, hanno vinto il Triplete. Adesso, nel momento in cui questo qui interviene nel discorso mio e con Moratti, perde l’occasione per stare zitto. Oltretutto mi dice sai cosa? Guardiamo la fedina penale. La mia è pulita. La sua non lo so, ma lui non conosce neppure le regole del tribunale. Quindi parla senza sapere quello che dice”