Il Pallone Gonfiato ha avuto il piacere di intervistare Lapo De Carlo, direttore di Radio Nerazzurra, facendo il punto sulla serie A.

Lapo, l’Inter è seconda in classifica a -2 dalla vetta, in semifinale di Coppa Italia, ma fuori dall'Europa: come giudichi fin qui la stagione dei nerazzurri e di Antonio Conte?

È un giudizio inevitabilmente condizionato dall'eliminazione in Champions, la seconda consecutiva per Conte e sempre ai gironi. È un handicap non trascurabile, un po' come essersi giocati tutti i bonus che si avevano a disposizione. La reputazione dell'Inter e di Conte dipendeva unicamente dal piazzamento finale in campionato e anche in Coppa Italia. Uso il passato perché l'incredibile vicenda societaria non si capisce in che direzione andrà: la parte sportiva del club si è trovata improvvisamente in un vortice che condizionerebbe qualunque squadra. Da una parte lo scudetto è alla portata, dall'altra non si può ignorare che il Milan ha fatto mercato, mentre l'Inter è rimasta ferma e ha avuto problemi di ogni tipo al suo interno.

Sempre parlando di Inter, Eriksen può essere considerato il vero "nuovo" acquisto di questa sessione di mercato?

Sì, a patto che Antonio Conte lo utilizzi davvero e non con il contagocce come ha fatto durante tutto il 2020 e in questo inizio di 2021. Possiamo considerarlo un acquisto forzato e per fortuna Eriksen è un grande professionista e, nonostante la società lo avesse messo sul mercato e tenuto in panchina praticamente tutta la stagione, quel carattere ritenuto troppo placido sta rivelando di avere risorse che ci si ostina ancora a non vedere. È un giocatore meraviglioso che non deve per forza essere un fuoriclasse per avere diritto di giocare, ma deve essere messo nelle condizioni di fare almeno il suo ruolo che in un 3-5-2 non potrà mai essere il trequartista.

Capitolo Juventus: quali sono le tue impressioni sulla squadra e Andrea Pirlo?

La Juventus, dopo l’addio di Marotta, è entrata in un ciclo di dubbi. Prima ha messo in panchina, con poca convinzione, Sarri dandogli a disposizione una squadra del tutto inadeguata alle sue idee, nonostante il club volesse cambiare il modo di giocare. Poi, in questa stagione, è stato scelto Pirlo: una decisione dell’ultima ora, al punto che era già stato presentato come allenatore dell'Under 23. Resta il club più organizzato in assoluto del nostro campionato, ma negli ultimi due anni non tutte le mosse sono parse comprensibili. Se si fosse voluto cambiare radicalmente gioco e identità, Sarri lo si doveva prendere con una Juventus priva di Ronaldo e di giocatori anarchici, per quanto formidabili, come Dybala. La Juventus di oggi ha trovato un’identità a centrocampo: con Arthur e Mckennie mi sembra più adatta alla Champions League che, quest'anno, è più alla portata di quanto non lo sia mai stata, sia per la tipologia dei giocatori bianconeri, che per l'incredibile indebolimento di club favoriti come Barcellona e Real Madrid.

E il Milan ancora capolista, dove pensi possa arrivare?

È l'unica società che si è rafforzata nel mercato invernale con addirittura 3 acquisti. Non è una sorpresa, non dovrebbe esserlo, ma l'opinione pubblica ha faticato e fatica ancora a riconoscere la forza effettiva di una squadra creata con giocatori giovani e di talento la cui forza si è rivelata dopo un inizio complicato. Ibra è stato il propellente e il resto è venuto con altre scelte felici. Pioli sta dimostrando che per stare su una grande panchina non serve essere una rockstar. Non so se sia la vera favorita per lo scudetto, ma sicuramente ha le caratteristiche per vincerlo: quest'anno tutto gli viene con leggerezza, non ha responsabilità e la stampa la incoraggia. Il difficile verrà l'anno prossimo quando il Milan sarà definitivamente considerata una realtà e avrà molti più obblighi.

Facendo un bilancio del campionato fino ad oggi, c'è una squadra che ti ha impressionato particolarmente? E una che ti ha deluso?

Come si diceva un tempo, questo è davvero il campionato delle sette sorelle. Quando ci sono sette squadre in dieci punti è difficile individuarne una, perchè l'Atalanta, ad esempio, dopo una striscia positiva era considerata persino una squadra da scudetto. Poi ha perso con la Lazio, che è la vera formazione del momento, in cui vince praticamente sempre e ha una solidità che in questa fase della stagione la fa preferire ad altre. Mi ha deluso la Fiorentina, a prescindere dalla ripresa di questo periodo. Ora è pericolosa per tutte ma mi aspettavo lottasse per l'Europa League e invece si era trovata in zone davvero basse della classifica.

Un pronostico in chiusura: il tuo favorito per lo scudetto 

Dicevo prima il Milan, per il vento a favore e quella leggerezza che è il vero valore aggiunto. Ora, con tre innesti di qualità, la considero la prima favorita. La Juventus è favorita a prescindere, ma non sono certo mantenga gli equilibri di questo periodo. Senza i problemi societari, sarebbe l'Inter ma il peso di quello che sta accadendo è troppo grosso per reggerlo a lungo.

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