Il Torino ha pareggiato a reti bianche contro la Spal: un passo indietro rispetto alla gara contro l'Inter. Iago in panchina per 90'

 Per diventare grandi bisogna anche vincere sporco, a volte senza meritare. Il Torino che ieri ha pareggiato, e male, contro la Spal al Paolo Mazza di Ferrara, è sembrata una squadra che non ha voluto fare il salto di qualità. Ieri, diversamente che nella bella vittoria contro l’Inter di una settimana fa, la formazione di Walter Mazzarri ha prima evitato di perderla piuttosto che conquistare una vittoria che avrebbe significato tanto anche dal punto di vista della classifica. Come volevasi dimostrare, Fiorentina e Sassuolo sono inciampate rispettivamente su Udinese e Genoa. Roma e Milan si sono annullate nel posticipo. Un successo a Ferrara avrebbe proiettato il Toro, se non in pole per l’Europa, sicuramente in una posizione do classifica interessante; anche perché domenica prossima all’Olimpico Grande Torino arriveranno i friulani, dopo di che i granata affronteranno un mini tour de force contro Napoli (in trasferta) e Atalanta (in casa). Poco Toro ieri, poco gioco e meno che mai occasioni. L’esperimento del doppio centravanti, con Belotti affiancato a Zaza, non ha sortito gli stessi effetti di una settimana fa. Iago Falque, forse, avrebbe potuto cambiare l’inerzia della gara, ma l’inferiorità numerica e la scelta di accontentarsi del pari hanno pesato sui cambi di Mazzarri. A proposito, Nkoulou, dopo il doppio giallo, salterà la prossima gara dopo averle giocate tutte finora, complessivamente 1980 minuti. Quando il camerunese ha lasciato il campo, Mazzarri ha optato per un 4-4-1 con Baselli e Meitè larghi, fino all’ingresso di Berenguer in luogo di Lukic. De Silvestri e Aina, sia prima che dopo l’inferiorità, hanno sofferto eccessivamente l’intraprendenza dei dirimpettai Lazzari e Fares, anche perché poco serviti dai centrocampisti. Ansaldi, che contro l’Inter era stato il jolly in mediana, è stato condizionato dal giallo record rimediato dopo poco più di 60 secondi. A centrocampo, la Spal schierata a specchio con il canonico 3-5-2 di Semplici, è stata più pimpante, soprattutto con Valoti e Kurtic. Ha vinto la paura sul Toro: di poter perdere dopo l’inferiorità numerica, di vanificare (con una sconfitta) quanto di buono fatto una settimana fa. Il problema dei granata resta ancora il gol, e su questo WM dovrà martellare in settimana, soprattutto con gli attaccanti. Volendo vincere, forse il tecnico toscano avrebbe potuto osare un 3-4-3 nella ripresa, velocizzando la circolazione del pallone come contro l’Inter. Niente di tutto questo, purtroppo. Un punto a Ferrara, sia chiaro, non è da buttare, ma questa squadra dovrà cercare di piazzare i colpi soprattutto in gare come questa, brutte, fallose (51 totali, Torino squadra più fallosa della Serie A e Rincon sul gradino più alto per scorrettezze di gioco) e appunto per questo da vincere di misura. Il pari è stato a reti bianche: al Toro, già dalla prossima contro l’Udinese, il compito di iscriversi nuovamente alla lotta per l’Europa League.
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