Il riassunto del big match della 24^ giornata tra Atalanta e Milan. La legge di Piatek (doppietta ed eurogol) e il ritorno al gol di Calha ribaltano la DeaIl big match della 24^ giornata di A si gioca allo stadio Atleti Azzurri di Bergamo, dove l’Atalanta di Gian Piero Gasperini ospita il Milan di Gennaro Gattuso. La gara è un vero e proprio scontro diretto in vista di un posto in Champions tra due delle squadre più in forma del campionato: i nerazzurri, reduci da sei risultati utili consecutivi in campionato, sono distanti solo una lunghezza in classifica dal Diavolo, quarto a quota 39 punti totalizzati sinora. Il tecnico dei meneghini conferma l’undici titolare delle ultime tre gare disputate: Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Kessié, Bakayoko e Paquetà al centrocampo, Suso, Piatek e Calhanoglu in attacco. Pronti-via! Il ritmo, come da pronostico, non delude le aspettative: il pressing alto dei padroni di casa, infatti, rende subito frizzante il match, ma gli ospiti non rinunciano al consueto gioco palla a terra e alle improvvise verticalizzazioni per il proprio finalizzatore offensivo. Al 4’, è l’Atalanta a sfiorare il gol dell’1-0 con Djimsiti, il quale è rapidissimo nel rubare il tempo al suo marcatore in area di rigore sull’angolo battuto dalla destra da Gomez. Il colpo di testa del difensore, però, finisce alto alle spalle della porta difesa da Donnarumma. La risposta del Milan non si fa attendere: al 12’, Suso fa filtrare un pallone velenoso sulla sinistra per Kessié; l’ivoriano, però, è più bravo a mandare a vuoto Palomino con un’ottima difesa del pallone che a concludere verso la porta avversaria. Un giro di lancetta più tardi, è ancora il numero 79 rossonero a rendersi pericoloso nel cuore dell’area di rigore bergamasca: ben servito dal cross al bacio di Suso, il 22enne di Ouragahio spreca incredibilmente di testa un’occasione ghiottissima davanti all’incredulità di Gattuso e di tutta la panchina meneghina. Nonostante la grande intensità messa in campo dalle due squadre, per l’apertura delle marcature bisogna aspettare il minuto 33, quando Freuler trasforma, di destro, un’azione meravigliosa di Ilicic sulla destra dell’area rossonera: l’estro dello sloveno mette a sedere due rivali e premia l’inserimento da dietro del centrocampista svizzero, glaciale nel battere Donnarumma nonostante la deviazione del portierone azzurro. Il Milan di Gattuso, tuttavia, è il parente più lontano di quello che, sino a qualche mese fa, subiva dal punto di vista mentale ogni azione e gol avversari. Allo scadere della prima frazione di gioco, infatti, Krzysztof Piatek si inventa letteralmente la perla dell’1-1: il polacco incrocia in rete, con una pregevole girata aerea di sinistro, l’ottimo traversone dalla sinistra di Rodriguez; Berisha cerca la deviazione giusta per sventare la traiettoria minacciosa, ma la prodezza del fenomeno ex-Genoa è balisticamente perfetta. Nella ripresa, il Diavolo non perde terreno, anzi macina metri di gioco indispensabili per sferrare due ulteriori graffi frastornanti alla Dea. Al 54’, Calhanoglu pone fine al proprio digiuno in fase realizzativa con un destro micidiale dalla tre quarti che non lascia scampo a Berisha. Il turco esplode in un’esultanza di rabbia cui si unisce l’intera panchina rossonera. Non ancora appagato, il Milan affonda nuovamente i nerazzuri al 61’ col proprio numero 19: Piatek è, infatti, rapidissimo nel rubare il tempo a mezza difesa atalantina sull’angolo battuto dalla destra da Calhanoglu e nello schiacciare in rete la palla del 3-1 in favore dei suoi. Gasperini è una furia e decide di operare due cambi in pochi minuti: fuori Gomez e Hateboer, dentro Kulusevski e Gonsens. Dall’altra parte, Gattuso non può far altro che ringraziare per la quarta volta consecutiva RoboPiatek abbracciandolo e richiamandolo in panchina in favore dell’ingresso di Patrick Cutrone. Dopo un ottimo primo tempo, l’Atalanta sembra ora piuttosto frastornata nonostante non rinunci al tentativo di accorciare le distanze: tra il 70’ e il 74’, è Castagne a rendersi pericoloso nell’area di rigore rossonera, ma Donnarumma si dimostra attento e sicuro in entrambe le occasioni create dall’esterno di centrocampo belga. Al 76° giro d’orologio del match, Gasperini manda in campo Barrow al posto di Zapata; Gattuso risponde inserendo Samu Castillejo e Diego Laxalt al posto di un evanescente Suso e di un brillante Paquetà. I padroni di casa, malgrado il lungo possesso palla, non riescono ad avere la lucidità giusta per riaprire una gara che evidentemente non ha più nulla da dire: il Milan sbanca l’Atleti Azzurri d’Italia, fortezza indigesta, sinora, per le big di A e dà uno strappo importante, in classifica, rispetto ai concorrenti per un posto in Champions nella prossima stagione. Gattuso supera la prova del nove e, per farlo, non può non rendere omaggio al numero 19 del proprio team Krzysztof Piatek, alla quinta marcatura in quattro partite giocate da titolare con la maglia rossonera cucita sul petto. Il ritorno al gol di Calhanoglu, nel contempo, rende più appetitoso un bottino pieno a dir poco pesante e condisce di ulteriore fiducia il tecnico dei meneghini, i quali, tuttavia, non potranno contare sull’apporto di Suso nel prossimo match di campionato contro l’Empoli. Lo spagnolo, infatti, diffidato e ammonito contro l’Atalanta (Rodriguez e De Roon gli altri cattivi sul taccuino di Pasqua) è l’unica nota dolente di una notte magica, impreziosita ulteriormente dallo splendido applauso finale rivolto dal pubblico atalantino a entrambe le squadre in campo.
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