Vivacità: la prestazione offerta dal Bologna nella nona giornata di A contro la Sampdoria si può riassumere ancora una volta in un’energia e un impegno di certo degni di nota al cospetto, però, dei soliti problemi di finalizzazione evidenziati nelle ultime gare dai rossoblu. Non è un caso che nella prima frazione del match sono i rossoblu a calarsi meritatamente nella parte di protagonisti, mettendo in chiaro sin da subito la voglia di tornare ad una vittoria che manca da ben cinque giornate: al 3’, infatti, è Skov Olsen - chiamato nel tridente titolare al posto di Orsolini - a mancare l’appuntamento col gol per questione di centimetri su un bel cross rasoterra dalla destra di Palacio; il primo ad arrivare sulla sfera roteante nell’intera area piccola doriana è Dzemaili, il cui tentativo di andare a segno a botta sicura viene, però, deviato in angolo da Vieira, bravissimo nell’immolarsi per sventare il pericolo. I blucerchiati non riescono ad avanzare il proprio baricentro per ben 24’ minuti, ma reggono bene al giro palla del Bologna e agli svariati movimenti di Rodrigo Palacio, la solita chiave di determinazione nel reparto avanzato rossoblu. Se i padroni di casa dominano il gioco, a confezionare la prima nitida palla-gol del match è la squadra allenata da Ranieri, che al 25’ colpisce il palo con Gabbiadini sulla conclusione apparentemente innocua di Leris. I felsinei rispondono al 42’ con una ripartenza rapida firmata da Dzemaili e Skov Olsen: il classe ’99 danese è bravissimo nel nascondere la palla al proprio marcatore prima e nel premiare l’inserimento di Soriano poi. Il numero 21 è un felino nel mettere al centro per Palacio, che di prima intenzione calcia sul primo palo sollecitando l’attenzione di Audero, pronto a respingere in angolo. Il bello, però, deve ancora venire, perché al termine dei primi 45 minuti di gioco i team rientrano negli spogliatoi in perfetta parità. Nella ripresa, il primo a dover necessariamente cambiare qualcosa nell’assetto dei suoi è sicuramente Ranieri, consapevole di essere ancora in partita solo grazie al difetto di concretezza degli avversari, tanto sovrani quanto inefficaci per quasi tutta la frazione iniziale di gara. E allora fuori Bertolacci e Leris, dentro Ekdal e Depaoli. Il risultato, quasi clamorosamente, è il vantaggio felsineo al minuto 48 da Rodrigo Palacio, velocissimo nel tuffarsi nell’area doriana sul contropiede portato avanti da Sansone e Soriano e nell’incrociare di destro all’angolino la palla dell’1-0. Inutile la deviazione di Audero. Al 55’, De Leo decide di inserire forze fresche nella manovra dei suoi, spedendo in campo Orsolini al posto di Skov Olsen. Quattro giri d’orologio più tardi, Sansone potrebbe confezionare il 2-0 se solo Audero non fosse impeccabile nella respinta in angolo sul primo palo. Dall’altra parte, Ranieri, non soddisfatto dell’andamento dell’incontro, opta per il terzo e ultimo cambio: fuori Jankto, dentro Caprari. La Samp afferra il concetto e risponde alla grande trovando il pari dopo appena sessanta secondi: al 64’, infatti, l’ex-rossoblu Gabbiadini sfrutta un disimpegno sbagliato dei rivali Orsolini e Dzemaili raccogliendo il pallone sulla tre quarti e pennellando un sinistro perfetto che si insacca dove Audero proprio non può arrivare. L’1-1 blucerchiato frena l’entusiasmo del Bologna, costretto continuamente a ripiegare dinanzi alle avanzate di Quagliarella e compagni. Tra il 67’ e il 72’, Santander e Schouten prende il posto di Dzemaili e dello stanchissimo Poli. I padroni di casa riconquistano metri e fiducia, i liguri non vogliono incombere negli errori commessi nel primo tempo e cercano di spezzare il gioco con qualche fallo di troppo: a finire sul taccuino degli ammoniti di Doveri, in pochi minuti, sono Bereszynski e Murru. Il Dall’Ara rialza la voce e il Bologna risponde al 78’ con il gol del nuovo vantaggio: la deviazione aerea di Mbaye sull’angolo battuto dalla sinistra da Sansone diventa un assist al bacio per Mattia Bani, che trafigge l’incolpevole Audero sulla dormita collettiva della retroguardia avversaria. II trio Soriano-Orsolini-Sansone funziona a meraviglia. All’85’ sono primi due a creare non poche preoccupazioni alla Doria: il cross del numero 21 è perfetto, sul secondo palo, per l’esterno ex-Juve, che di testa spara alto da ottima posizione. Tre minuti dopo, è lo stesso Orsolini a mandare fuori giri le marcature rivali con una serie di finte prima di calciare troppo teneramente tra i guantoni di Audero. Il match diventa bellissimo grazie alle numerose folate rossoblu e ad una fisicità che di certo non manca: al giallo mostrato all’83’da Doveri a Schouten segue quello confezionato da Colley dopo un’irregolarità commessa ai danni di Palacio. Ma a segnare veramente l’incontro è il triplice fischio del direttore di gara, che, dopo 4 minuti di recupero, sentenzia il meritato ritorno alla vittoria del Bologna, balzante al 10° posto della classifica a pari punti di Lazio e Fiorentina. Nulla di fatto per la Samp di Ranieri, ferma a quota 4 punti e costantemente relegata al più basso gradino della graduatoria di A.

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