Tornare in vetta, anche solo per una notte. E' il diktat in casa Juventus, il cui inizio di campionato (dieci punti in 4 partite) lascia ben sperare per il prosieguo della stagione, complice l'ottimo contributo del duo Chiesa-Vlahovic, ritornati ai livelli di Firenze. In attesa che giochi l'Inter, i bianconeri hanno di fatto la possibilità di conquistare il primo posto, seppur momentaneamente, in caso di vittoria al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Momento diametralmente opposto in casa neroverde, dove l'avvio di stagione degli emiliani è stato tutt'altro che positivo: una sola vittoria nelle prime quattro giornate e un preoccupante calo di concentrazione , che di fatto ha dilapidato un doppio vantaggio con il Frosinone appena sette giorni fa, non fanno dormire sogni tranquilli Alessio Dionisi e i suoi. 

Allegri deve fare a meno dell'infortunato Alex Sandro, al suo posto Kostic. In difesa spazio al terzetto Danilo, Bremer e Gatti. In mezzo al campo Miretti vince il ballottaggio su Fagioli, a destra McKennie, in attacco confermata la coppia Chiesa-Vlahovic. Pochi dubbi di formazione per Dionisi: in porta Cragno, complice la lussazione alla spalla con cui deve fare i conti Consigli, in difesa maglia Viti vince il duello su Tressoldi. Pinamonti unica punta, alle sue spalle Berardi e Laurentiè. 

Sassuolo (4-2-3-1): Cragno; Toljan, Erlic, Tressoldi, Vina; Boloca, Henrique; Bajrami, Berardi, Laurentiè; Pinamonti     All. Alessio Dionisi

Juventus (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; McKennie, Miretti, Locatelli, Rabiot, Kostic; Chiesa, Vlahovic   All. Massimiliano Allegri

Al Mapei una Juventus caparbia e un Sassuolo volitivo danno vita ad una gara viva, piacevole, giocata a ritmi elevati e soprattutto ricca di gol. Nella prima frazione di gioco è la squadra di Allegri a voler imporre il proprio ritmo mediante una pressione feroce, che impedisce alla banda di Dionisi di uscire dalla propria metà campo. Almeno nei primi dieci minuti. Dopo la doppia occasione firmata Danilo-Rabiot, entrambi imprecisi, a sorpresa è il Sassuolo a passare in vantaggio alla prima occasione: al 12' Laurentiè lascia partire un destro potente quanto innocuo, che si trasforma in rete complice la grave partecipazione di Szczesny, che si lascia sfuggire il pallone tra le mani, il quale termina la sua corsa in fondo al sacco. A differenza di quanto visto nella passata stagione, questa Juventus si dimostra matura, cattiva, vogliosa di fare bottino pieno, tant'è che la reazione è furente e non si fa attendere, anche grazie ad una fluidità di gioco che di rado si è vista in questi anni sotto la gestione Allegriana. Chiesa, il migliore dei suoi, è una autentica spina nel fianco della difesa neroverde e non è un caso che dai suoi piedi arrivi il pari: cross dalla sinistra che trova la deviazione nella propria porta di Vina nel tentativo di anticipare McKennie sul secondo palo. 

Il pari di fatto galvanizza gli ospiti, che poco dopo sfiorano il sorpasso con Locatelli, il cui tiro mancino dal limite dell'area accarezza il palo alla sinistra di Cragno, sfiorando il più classico dei gol dell'ex. Il Sassuolo dal canto suo non resta a guardare, e quando può prova a colpire di rimessa: al 36' Szczesny si rifà dell'erroraccio commesso a inizio partita sventando con un tuffo prodigioso il colpo di testa di Tressoldi indirizzato nell'angolino sugli sviluppi di un calcio d'angolo, ma nulla può al 40' sulla conclusione mancina dal limite forte e precisa di Domenico Berardi che non lascia scampo al portiere polacco. Tutto da rifare per la Juventus dopo i primi 45'. 

La ripresa inizia con tanti volti nuovi: fuori Kostic e Miretti, dentro Iling Jr e Fagioli. Dionisi non resta a guardare e inserisce Viti al posto di Tressoldi. La Juventus dà l'impressione di voler raddrizzare subito il punteggio, attraverso un possesso palla reiterato che costringe il Sassuolo a difesa della propria area di rigore ma che di fatto non produce chiare occasioni da gol. Lo sa bene il tecnico bianconero, il quale decide di lanciare nella mischia anche Weah, a fargli spazio un buon McKennie. Fase centrale della gara è caratterizzata per lo più da errori tecnici da una parte all'altra e a farne le spese è ovviamente il bel gioco. I cambi di Allegri non sembrano aver dato la scossa sperata tant'è che è il Sassuolo a sfiorare la rete in più di una circostanza a ridosso del 70' ma prima Bajrami e poi Laurentiè non inquadrano lo specchio della porta da buona posizione graziando la Vecchia Signora. 

Col passare dei minuti il Sassuolo diventa meno timido e sembra poter gestire il vantaggio senza particolari patemi, la situazione non piace affatto ad Allegri, il quale decide di stravolgere l'attacco inserendo Kean al posto di un'impalpabile Vlahovic. Pochi minuti e la Juventus al 78' agguanta il pari: cross dalla destra di Weah che pesca sul secondo palo Fagioli, che di prima tocca a Chiesa il cui tiro potente buca Cragno. Il 2-2 è solo questione di minuti, perchè esattamente 4 minuti dopo il Sassuolo rimette la testa avanti: Laurentiè calcia da fuori area, Szczesny risponde centralmente, Pinamonti è li e di testa deposita in rete. Finale tutto da vivere, saltano i tatticismi complice una girandola di cambi: dentro Defrel, Pedersen e l'ex Milan Castillejo al posto di Laurentiè, Bajrami e Pinamonti. Dentro anche Milik, fuori Locatelli per una Juventus ultra offensiva. Nei sei minuti di recupero concessi dall'arbitro Colombo, il Sassuolo trova la rete del 4-2 che di fatto spegne le residue speranze di rimonta degli ospiti: follia clamorosa di Gatti, che effettua il retropassaggio all'indirizzo di Szczesny mentre il portiere polacco, che gli aveva appena passato la palla, era 10 metri fuori dai pali. Al Mapei arriva pertanto la prima sconfitta stagionale di una Juventus completamente in tilt. Troppi gli errori difensivi che di fatto costano caro alla banda di Allegri. Ritrova invece il sorriso la squadra di Dionisi, alla seconda vittoria tra le mura amiche, che allontana le voci di crisi dopo la cocente sconfitta di Frosinone. 

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