Romelu Lukaku e Alessandro Bastoni esultano in Bologna-Inter 0-1 (Profilo social Inter)

Handanovic 6: con una difesa davanti come quella schierata da Conte, per il portiere sloveno è davvero difficile mettersi in mostra. L’attenzione, tuttavia, resta ineccepibile per tutti i 95 giri d’orologio della gara.

Bastoni 7,5: impeccabile nella scelta di ogni intervento volto a interrompere le azioni offensive del Bologna. Il muro nerazzurro è invalicabile grazie al 21enne di Casalmaggiore. L’età fa un baffo all’esperienza con cui il numero 95 gestisce i rivali da una parte e le proprie incursioni palla al piede dall’altra.

Ranocchia 7: partita solida e d’attenzione la sua. Impeccabile in fase di copertura, pericoloso, in avanti, sui calci piazzati. Al 35’ sfiora il 2-0 di testa sugli sviluppi di un corner dalla destra.

Skriniar 7 : con lui non si passa. Il concetto è chiaro e indiscutibile per l’intero match del Dall’Ara.

Young 5,5: le evidenti difficoltà avvertite dall’esterno inglese, nella mezz’ora iniziale, contro Skov Olsen lasciano il posto a una prestazione sin troppo timida dopo il gol realizzato da Lukaku. Davvero troppo poco per guadagnarsi la sufficienza. Dal 71’ Darmian 6,5: basta poco per far meglio del compagno che gli ha dato il cambio. Basti mettere a confronto il passo dei due protagonisti per credere.

Eriksen 6,5: al 17’ tenta invano di sorprendere Ravaglia con una rasoiata che si perde d’un soffio a lato. Le verticalizzazioni e i cambi di gioco non sono frequenti ma, quando avvengono, sono la testimonianza inconfutabile di una precisione in mediana impeccabile e probabilmente indispensabile per il team di Conte. Dal 61’ Gagliardini 6: sostituisce la qualità del danese con la quantità basilare per contrastare la manovra degli emiliani.

Brozovic 6-: le chiavi del centrocampo dell’Inter hanno una doppia proprietà, questo è vero, ma dal croato ci si aspetta molto di più. Le numerose palle perse dal 77 nella ripresa costerebbero caro ai nerazzurri se non fosse per i falli spesi doverosamente dai ragazzi di Conte per spezzare le manovre offensive rossoblù.

Barella 6,5: recupera la sfera, ripiega e si propone in avanti in fase di possesso. Gli strappi offensivi, ciononostante, portano via la lucidità necessaria al centrocampista sardo per fare la scelta giusta al momento dell’ultimo passaggio e della conclusione. Dal 92’ Vecino sv.

Hakimi 6,5: impiega una ventina di minuti per riscaldare il motore ma quando lo fa si riversa costantemente in avanti a supporto delle azioni offensive dei suoi. Nella ripresa abbassa il numero di giri del motore al minimo indispensabile per non lasciar sguarnita la fascia in fase di copertura.

Martinez 6: i continui movimenti non sono una novità, l’eccessiva distanza dalla porta avversaria probabilmente sì. Non è un caso che per impensierire realmente Ravaglia il Toro impieghi ben 50’; peccato, tuttavia, che il destro a giro dell’argentino dal limite si tramuti solo in un bacio al palo. Dal 71’ Sanchez: entra in campo con la voglia di spaccare il mondo che, mixata alla perfezione con le rilevanti qualità tecniche, manda continuamente fuori giri gli avversari.

Lukaku 7: il primo squillo offensivo nerazzurro lo fa registrare lui, al 7’, con una conclusione mancina debole e centrale. Sbagliare due volte di seguito non è lecito per il belga, che al 31’ realizza di prepotenza l’1-0 in favore dei suoi rubando il tempo alla difesa rivale e insaccando la sfera dopo un primo miracolo di Ravaglia.

Conte 6,5: la squadra messa in campo nei primi 32 minuti non è di certo la testimonianza più nitida della determinazione più volte dimostrata dal tecnico salentino nel voler raggiungere l’obiettivo scudetto. Ci ha pensato il solito Lukaku a far tornare i conti nel bottino nerazzurro: nove vittorie di fila in campionato e otto punti di vantaggio sul Milan, in classifica, con una partita in meno a referto.

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