Dopo la scadenza del contratto con la Juventus al termine dei lunghi otto anni in bianconero, Juan Cuadrado è diventato un nuovo giocatore dell'Inter. Un colpo a parametro zero della società per Simone Inzaghi. A tal proposito ricordiamo proprio le parole del colombiano in una vecchia intervista dell'anno scorso a DAZN dove si era soffermato, tra le varie cose, anche sul suo futuro. 

A che punto siamo con la trattativa per il rinnovo?
"Io sono molto tranquillo, sta alla società... Stiamo lavorando, stiamo parlando, che sia adesso o dopo sono tranquillo. Spero di continuare qui perché sono molto contento di essere nella famiglia Juventus".

Vlahovic ha cambiato qualcosa nella testa della squadra?
"Dusan è arrivato adesso ed è un giocatore che ci dà tanto, combatte e ci aiuta a far salire la squadra. E' forte e gioca la palla bene, è un giocatore adatto per la Juventus e può migliorare ancora tantissimo".

Il segreto per creare superiorità con l'uno contro uno?
"E' una cosa che ho allenato tantissimo quando ero piccolo, in Colombia, con un professore che insisteva molto sul come farlo e quando farlo. Il segreto è continuare a puntare nei momenti giusti, ora cerco di giocare più semplice perché il mister me lo chiede".

Le tante partite risolte all'ultimo minuto?
"Sono contento di certi episodi, come quando sono entrato con la Fiorentina. Il gol che porta il risultato è un'emozione bellissima. Mancavano 15 minuti, stavo aspettando di entrare, sentivo che potevo aiutare la squadra".

Io l'idolo di Marley Akè?
"E' bello, porta orgoglio sapere di essere d'esempio. Mi piace lui, nelle sue caratteristiche ha il puntare l'uomo. Può migliorare ancora tantissimo e spero possa diventare un campione. Parliamo e scherziamo, cerco di incoraggiarlo. Sarà un grandissimo giocatore".

Cosa direi al Cuadrado bambino?
"Che ha creduto nei sogni che aveva, che deve essere orgoglioso, non è stato facile ma con determinazione, perseveranza e disciplina ha realizzato i suoi sogni".

La danza in campo dopo i gol?
"Ce l'ho nel sangue, anche a casa ballo coi figli. C'è in quasi tutti i sudamericani. Cerco di trasmetterla anche ai compagni quando dobbiamo esultare".

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