Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Paolo De Paola. Ecco di seguito le sue parole:

Cosa vogliamo dire ancora di Djokovic?
Ho visto delle situazioni assurde intorno a Djokovic perché lui era diventato un paladino dei no vax per quanto successo in Australia. Io credo però che un campione vada legato sempre a quello che fa nel suo sport, poi per me il tennis è eleganza e io sono legato a Federer. Djokovic ha fatto ancora meglio e questo va celebrato, poi è spesso stato protagonista di situazioni poco piacevoli. A volte la nostra indole a cercare di separare le cose e di creare una divisione ci porta a non considerare il tema centrale, ovvero che stiamo parlando di un campione di tennis e tutto il resto non deve condizionare quanto di bello si vede sul campo.”

Cosa ci lascia il percorso di Sinner a Torino?
“Sinner è un campione. Il tennis è lo sport che mi ha fatto più arrabbiare in assoluto, non riesco a resistere alla tentazione di sfogare la frustrazione. Sinner ha una testa che per l’età che ha è pazzesca. Ha una solidità incredibile, è una specie di computer ma in senso positivo perché rielabora il concetto negativo per migliorarsi. In campo esprime sempre il massimo, come non ho mai visto fare da nessun tennista italiano. Nessuno ha mai avuto questa solidità mentale, forse anche per la presenza di un mental coach e questo è un filo conduttore che lega qualsiasi sport.”

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Come è uscita la Nazionale dalla vittoria con la Macedonia?
“Non c’è paragone a livello di bacino d’utenza tra Macedonia e Italia, ma evidentemente ci sono dei meriti che permettono a loro di metterci in difficoltà. Ci sono delle chiare differenze qualitative, ma a quanto pare il lavoro del loro allenatore incide a tal punto che riesce a darci fastidio e accorcia quel netto gap. L’immagine emblematica di Italia-Macedonia per me è il rimprovero fortissimo di Spalletti nei confronti di Zaniolo che rimanendo a terra lasciava scoperta la difesa. Spalletti vuole questo, una squadra compatta che vada presto a recuperare il pallone. Sta creando concetti semplici che però riescono a essere incisivi, quando per 20 minuti l’Italia è arretrata si è vista una squadra normale, come vediamo spesso nel nostro campionato.”

In vista di stasera, che partita si aspetta?
L’Ucraina non può far paura all’Italia. Per carità, tutte le nazionali ora aggrediscono per cercare di mettere in difficoltà le avversarie più forti. Dall’altra parte l’Italia dovrà sfruttare la maggior qualità per essere ancor più aggressivi, bisogna giocare con l’obiettivo di vincere. Per la nostra storia e il nostro vissuto non possiamo e non dobbiamo aver paura dell’Ucraina. Se non si dovesse andare all’Europeo, bisognerebbe pensare in maniera chiara a delle dimissioni del Presidente Gravina, è l’ultima occasione per un percorso Federale che si è fatto prendere la mano su tutto. C’è una politica sbagliata nel nostro paese, serve un Presidente Federale forte che possa parlare con la politica nazionale.”

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