Il presidente del 118 Mario Balzanelli

"Occhiali o visiera permettono quando indossati insieme alle mascherine di stare a distanza ravvicinatissima (anche a meno di mezzo metro) e prolungata, anche di ore di seguito, rispetto ai pazienti Covid-19 positivi". E' una ricetta che permetterebbe a stadi, palasport e teatri di restare aperti, di fatto senza costi aggiuntivi. Di questi aspetti riparla per Il Pallone Gonfiato il Dott. Mario Balzanelli, Presidente di Sistema 118. 

Quale è la differenza tra mascherine e visiere sotto l'aspetto della protezione?

"Il contagio da Covid 19 avviene attraverso gocce di saliva di piccole dimensioni, quali droplets e slashes (schizzi e spruzzi). I sistemi protettivi (mascherine e visiere) si ricoprono ben presto di saliva propria (internamente) e altrui (esternamente). I  pori delle mascherine chirurgiche sono di grandezza tale per cui le particelle virali possono passare liberamente, infatti le chirurgiche non sono DPI ma solo presidi medici (però per motivi fisici di vicinanza alla bocca, proteggono gli altri dalla propria saliva). Per questo motivo per proteggersi dall’inalazione di componenti virali appoggiate esternamente alla mascherina, queste andrebbero sanificate continuamente. Ma certo non può succedere. Le visiere al contrario non hanno pori e possono essere sanificate frequentemente. In un ambiente medico o di contatto con il pubblico è necessario utilizzarle entrambe. In quel caso si useranno mascherina chirurgica e schermo facciale a norma CE. Questo, fra l’altro, impedirà agli operatori di toccare con le mani continuamente (come si usa fare talora per farsi sentire o per bere un caffè) LA PROPRIA MASCHERINA. Operazione che mette le mani a contatto con la saliva altrui".

 Gli occhi: è vero che molti autorevoli protagonisti del dibattito attuale ritengono che la via principale di contagio sia la congiuntiva oculare?

"Sì, questo risulta strano ai più, dato che in Italia è passato il concetto di protezione verso gli altri e si usano solo mascherine senza protezione oculare. Ma è assolutamente vero che cornea e congiuntiva oculare siano probabilmente tra le tre principali vie di ingresso. Questi due punti appena elencati, insieme alla impossibilità del distanziamento e alla inefficacia del lavaggio delle mani, sono le cause della vertiginosa espansione del fronte del contagio nelle grandi aziende e in generale nella popolazione".

 Lei, con la Società Scientifica SIS 118 di cui è Presidente nazionale, negli ultimi mesi,  ha prodotto due importanti Linee di Indirizzo – Linee di Indirizzo per l’Emergenza Covid 19 (un documento scientifico che ogni medico dovrebbe leggere)  e Linee di Indirizzo di SIS 118 su prevenzione infezione e gestione precoce del caso sospetto e conclamato da Covid 19 in ambiente scolastico (un contributo esperienziale che ogni dirigente scolastico dovrebbe valutare) – nelle quali, partendo dalle vostre esperienze, avete dato indicazioni precise su come affrontare il problema Covid e le eventuali complessità dello stesso. Il Comitato Tecnico Scientifico di supporto al governo si è confrontato con voi?  

“Purtroppo no, e ci dispiace. È risultato ben presto chiaro che la triade mascherina (come unico presidio), distanziamento e  lavaggio delle mani, stessero, sostanzialmente, fallendo. In Italia si usano mascherine che molto spesso sono presidi medici (e talora nemmeno) dunque non sono autentici dispositivi di protezione, con gli occhi liberi e quindi con una delle tre principali via di contagio assolutamete libera, esposta, vero e proprio enorme varco spalancato all'ingresso del SARS-CoV2. Abbiamo detto più volte che il dispositivo da utilizzare per evitare il nuovo lock-down fosse la visiera facciale anti droplets (DPI II grado) abbinata a mascherina chirurgica in qualunque situazione in cui la distanza interpersonale sia al di sotto di un metro e quindi quando ci si trovi in qualunque tipologia di ambienti affollati. Abbiamo pubblicato ai primi di settembre le Linee di Indirizzo per l’Ambiente Scolastico con chiare indicazioni, purtroppo, anche in questo caso, inascoltate. E’ davvero doloroso oggi assistere alla chiusura progressiva delle scuole”.  

 Perchè la parola "mascherina" ha raggiunto tanta importanza? Perché nelle Ordinanze non si parla di Dispositivi di Protezione in termini generali?

"E’ vero. Questo è strano. Abbiamo detto più volte che si doveva almeno affiancare le visiere facciali alle mascherine nel piano di protezione generale della popolazione nazionale. Peraltro esistono già precise regole: le norme CE. La possibilità di ricorrere all’utilizzo della visiera è ratificata in ambito lavorativo quando e se classificata come DPI (nel caso di protezione anti-droplets di II grado) e se a norma CE. Con queste certificazioni i dispositivi sono utilizzabili in ambito lavorativo. Dunque è chiaro che le ordinanze dovrebbero prevedere il termine DPI o presidi medici più che il termine generico di mascherine.  Non è stato fatto fatto ma le norme nazionali ed internazionali parlano chiaro. Chiediamo comunque di aggiornare le ordinanze".

Tornando allo sport, cosa pensa del problema degli impianti? Molte società anche professionistiche sono in gravi difficoltà….

"Ho sentito che il Dott. Nanni (Coordinatore Medici Sportivi per la Federazione Giuoco Calcio ndr) sostiene che la visiera permetterebbe ai tifosi di accedere agli impianti sportivi. Condivido pienamente. Credo che con visiera e mascherina chirurgica si potrebbe accedere agli impianti e defluire con facilità. La qualità di alcune visiere poi consentirebbe di assistere all’evento indossandola, il che garantirebbe molto bene la sicurezza in termini di prevenzione del contagio. Il binomio visiera più mascherina elimina, in ultimo, la necessità di qualunque forma di lockdown".

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