Intervenuto ieri durante il programma "Il Pallone nel Sette", l’Amministratore Delegato Claudio Fenucci ha snocciolato tanti temi.

- di Francesco Livorti - 

"La sconfitta a Crotone ci può stare, ma non nel modo in cui è arrivata. Rispetto alla scorsa competizione la squadra ha offerto prestazioni convincenti, nonostante distinti risultati sfavorevoli. Il ritiro nasce dal fatto che domenica il Bologna è chiamato allo scoglio Hellas Verona. I giocatori, al termine della partita, hanno voluto prendersi le giuste dosi di responsabilità. Il nostro motto è We Are One; condividiamo sia le delusioni, che le gioie". I petroniani puntano a crescere gradualmente? "Il team viene da un percorso dove ha registrato molti insuccessi. Nelle ultime stagioni, i rossoblù perdono mediamente 16 gare; per tale motivo, abbiamo già esaurito le slot. Vogliamo migliorare dal punto di vista organizzativo e strutturale, ma l’esito è condizionato dal fatturato. Le ambizioni non mancano. La storia insegna che molti club ottengono prima i 40 punti, poi pensano a divertirsi. Quindi, l’obiettivo minimo è quello della salvezza. Arrivare decimi ci avrebbe fatto piacere, ma attualmente la strada è tortuosa. I giovani dovrebbero avere scopi collettivi e individuali. Questo è un gruppo che fa fatica ad avere continuità; di fronte ad alcune performance anche il presidente Saputo si arrabbia". Roberto Donadoni è il tecnico giusto per il Bfc?"All’inizio del percorso, il timoniere bergamasco ci ha tirato fuori dai guai. Per garantire la permanenza nella massima serie, il primo anno sono stati spesi 50 su 55 milioni disponibili. Fino ad ora, i fini sportivi sono in linea con le ambizioni dell’impresa. Si gioca bene quando si possiedono atleti forti. Il calcio spettacolare non fa per noi, il football ordinato si. Con le cosiddette big, la chiave tattica è la ripartenza". Claudio Fenucci interviene nelle direttive del calciomercato? "I professionisti li decidono Bigon (in aria di rinnovo) e Di Vaio, poi io determino se l’investimento è compatibile con le nostre possibilità. La collegialità non esiste, ma il dialogo con l’allenatore ovviamente c’è. A livello di costi operativi, esclusi gli ammortamenti dei campioni, siamo a 64 milioni. Il Genoa è a 70, la Sampdoria a 74. César Falletti e Felipe Avenatti, pagati circa 5 milioni in totale, sono stati ritenuti idonei a calcare campi prestigiosi. Per dare un giudizio su determinate transazioni bisogna aspettare un paio di step". Cosa ne pensa di Mattia Destro?"Destro è stato un investimento importante. Il ragazzo è costato 11.5 milioni; la Roma lo aveva pagato 16. Dobbiamo ancora depositare una tranche da 2.5 milioni di euro. O meglio, codesta somma dovrà essere versata nelle casse dei capitolini qualora il marchigiano raggiungesse quota 30 goal in 3 anni (al momento il bomber staziona a 25 reti, nell’ultimo ciclo disponibile) o che il classe ’91 fosse ceduto. Mattia era uno dei più grandi talenti d’Italia 4 anni fa. L’ex Siena è stato tormentato da troppi infortuni. Probabilmente il modulo di gioco e le caratteristiche personali hanno inciso in negativo. Non ci sono rapporti complicati fra il numero 10 e il mister. Il tutto, è più un ostacolo logistico nel trovare una collocazione. Per peculiarità Palacio è sicuramente più funzionale". Tutti i ricavi futuri possono essere investiti? "I soldi di un’eventuale cessione di Simone Verdi verrebbero impiegati nella campagna di rafforzamento. Il 20% della cifra, però, come da accordo, spetterà al Milan. Il precedente bilancio si è concluso con solamente 4 milioni di passivo a causa dei mutui dello stadio e del centro tecnico". Cosa ne pensa dei fischi dei sostenitori felsinei? "Rispettiamo le scelte di tutti i tifosi, anche di coloro che protestano. Bisogna ascoltare e curare l'opinione dei supporters. Ad ogni modo, l’abbonamento rimane un atto di fede che si fa nei confronti della società. Oggi è più facile giocare in trasferta. L’azienda è trasparente, organizzata ed economicamente sana. Noi rappresentiamo l’immagine di Bologna City". Qualche novità sui diritti televisivi? "Dal settimo posto in poi, c’è una lieve differenza tra i vari posizionamenti in graduatoria. In relazione al passato, la classifica conta il 15%, non più il 5". Come procede il progetto “stadio”?"Il prospetto è quello di ristrutturare il Dall’Ara, ma valutiamo ogni entità statica. Tassativi, invece, i 2 anni di tempo per la realizzazione di qualsiasi disegno". Quali potrebbero essere le conclusioni finali di questa serata? "Sotto le Due Torri, ognuno è responsabile. Io scelgo le persone, che a loro volta prediligono dei collaboratori. A campionato concluso faremo delle valutazioni in relazione alle risorse messe a disposizione, ai traguardi raggiunti, alla valorizzazione dei singoli e ai frutti tecnici".
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