Non si conclude solo l'esperienza a Montreal di Dzemaili ma stanno tornando in Italia anche Boldor e Mancosu. Taider può fare il percorso opposto

- di Marco Vigarani -

C'era una volta l'America, terra di speranze e sogni di gloria. O più precisamente il Canada. Il sogno canadese però sta ormai volgendo al termine almeno per i ragazzi che avevano lasciato Bologna sperando di trovare oltre l'Atlantico un futuro diverso. Al raduno dei nuovi Montreal Impact del tecnico francese Remì Garde infatti non sarà presente nessuno dei tre ex rossoblù che invece avevano condiviso gli ultimi mesi della fallimentare stagione precedente conclusa con il 50% di sconfitte di cui nove nelle ultime dieci giornate. È presto per parlare di un fallimento nell'idea di una gestione condivisa delle rose sull'asse Bologna-Montreal ma certamente si può affermare che chiunque abbia ancora ambizioni di calcio vero difficilmente può accettare di partecipare a quello che, nonostante i passi avanti compiuti negli ultimi anni, resta un campionato di categoria nettamente inferiore a quelli europei.La perdita più significativa per la prima squadra di Joey Saputo sarà ovviamente Blerim Dzemaili che non solo ha avuto un impatto formidabile dal punto di vista tecnico, ma ricopriva anche il ruolo di designated player tanto a livello salariale quanto mediatico. I numeri dei suoi mesi canadesi sono impressionanti: 25 presenze tutte da titolare condite da 8 gol e 12 assist. Come sappiamo però il suo addio all'esperienza in MLS è legato prevalentemente a problemi personali scaturiti dopo la separazione dalla moglie Erjona e la conseguente necessità di tornare a Bologna per avere maggiori possibilità di stare con il figlio. Per Saputo non sarà facile spiegare questa operazione alla platea canadese ma sarebbe impossibile negare il proprio consenso ad una simile richiesta. Il doppio presidente proverà ad indorare la pillola per i suoi sostenitori del Quebec facendo fare il percorso inverso a Saphir Taider, centrocampista dalle qualità differenti rispetto allo svizzero ma che soprattutto, avendo soltanto 25 anni, sta opponendo comprensibile resistenza alla richiesta di un così netto downgrade tecnico.Ci sono però anche altri due ragazzi pronti a lasciare il Canada per rispondere alla chiamata dell'Italia. Il primo a tornare sarà Deian Boldor, difensore rumeno classe 1995 acquistato dal Bologna insieme a Di Francesco ed approdato nel Nuovo Continente lo scorso luglio. Il giovane centrale mancino non ha trovato grande spazio negli Impact (solo 5 presenze in tre mesi) e così sta per tornare in una realtà in cui invece aveva iniziato a percorrere un bel cammino. Si tratta di Verona, sponda Hellas, che lo aveva già accolto in Serie B nella stagione 2016/17 permettendogli di collezionare a fine anno 10 partite e segnare anche il suo primo gol da professionista. Ora i gialloblu lo attendono per ripartire insieme e provare a difendere quella Serie A conquistata insieme. Dopo 48 presenze, 14 gol e 8 assist si appresta a dire addio al Canada poi anche Matteo Mancosu che aveva disputato una prima annata piuttosto convincente pagando invece dazio alla sfortuna nella seconda a causa di problemi ad una coscia. Per l'attaccante si stanno riaprendo le porte della Serie B con il Novara pronto ad accoglierlo a braccia aperte, memore della sua media realizzativa di un gol ogni due partite nelle stagioni trascorse a Trapani.
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