Con 34 milioni di monte ingaggi, il Bologna si piazza al decimo posto in Serie A nonostante l'impoverimento tecnico della rosa

- di Marco Vigarani -

Ieri mattina la Gazzetta dello Sport ha pubblicato tutti gli ingaggi dei calciatori di Serie A generando la consueta ridda di chiacchiere, sorrisi e polemiche. Si tratta ormai di un appuntamento fisso per gli appassionati di calcio italiani e di un tema che scalda per diversi giorni le discussioni nei bar reali e virtuali.Partiamo da un dato generale che vede il Bologna perfettamente allineato al trend complessivo del campionato di riferimento. Le spese per gli stipendi dei calciatori nella stagione 2018/19 salgono ad un totale di 1129 milioni di euro dai 955 dell'anno precedente con un incremento del 15%. La medesima crescita avviene a Casteldebole passando da 29 a 34 milioni complessivi. Ecco così che il monte ingaggi del Bologna risulta attualmente il decimo nel panorama della Serie A a poca distanza da Fiorentina (37) e Sampdoria (36) ma anche davanti a realtà strutturate come Atalanta (27), Sassuolo (30) e Udinese (26). In tale ottica sarà curioso vedere lo scontro tra i rossoblù e l'Empoli che presenta una squadra del valore di appena 16 milioni di euro. Si tratta evidentemente di graduatorie teoriche che non rispecchiano in alcun modo gli attuali valori di forza espressi sul campo visto che la squadra di Inzaghi (13esimo allenatore per stipendio) risulta una delle peggiori della Serie A. I soldi non fanno la felicità? Forse è vero, visto che il Bologna ha evidentemente scelto di tornare ad investire negli stipendi dopo la leggera flessione tra i 30 milioni del 2016/17 e i 29 dell'ultima annata. Eppure poi non si vedono risultati visto che i 2 milioni garantiti a Destro risultano praticamente inutili ed un parco attaccanti da circa 5 milioni non ha ancora segnato neanche un gol mentre invece il genoano Piatek è già a quota tre reti da solo nonostante un ingaggio da appena 450mila euro. Ovvero lo stesso garantito dal Bologna a due difensori come Paz e Dijks.Ed ancora per fare esempi paradossali ricordiamo la Spal corsara al Dall'Ara con un eurogol di Kurtic che guadagna la metà del capitano felsineo Dzemaili (ben 1,2 milioni all'anno) o l'ingaggio del sampdoriano Defrel che risulta meno della metà di quello di Destro. A proposito dello stipendio del numero 22 rossoblù: ben tredici formazioni dell'attuale campionato non garantiscono ad alcun loro tesserato un trattamento economico paragonabile al suo. Il mercato estivo ha portato in dote nove giocatori e con essi un ricarico di 5,6 milioni per il monte ingaggi del Bologna con l'attaccante Santander a guidare la fila dall'alto del suo milione garantito a stagione fino al 2022. Incrementi salariali poi per Destro, Palacio, Donsah, De Maio, Gonzalez, Poli, Mbaye, Helander per un totale di 1.5 milioni in più da spendere. Rispetto ai dati pubblicati dodici mesi fa inoltre risultano leggermente ritoccati verso l'alto gli stipendi di Mattiello (+150mila) Danilo e Skorupski (+50mila a testa). Resta invece ancora bloccata la situazione di Pulgar che, in attesa di rinnovare il contratto in scadenza nel 2020, continua a percepire 400mila euro annui risultando attualmente il settimo atleta meno pagato di una rosa che risulta nettamente più povera di quella dell'anno scorso sul piano tecnico ma che obbliga il presidente Saputo a bonifici più ricchi.
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