La Juve rischia, ma riesce nel finale a pareggiare nonostante l'inferiorità numerica. Ronaldo entra e salva l'imbattibilità esterna dei bianconeri.Bilancio agrodolce. La trasferta dell'Atleti Azzurri si è rivelata ardua come da pronostico. Dopo 8 vittorie consecutive lontane dallo Stadium è arrivato uno stop che alla fine dei conti può e deve considerarsi normale e fisiologico. Vale molto perché per come stava evolvendo il match è un punto che ha un grosso peso specifico. Lo stesso vale anche per l'Atalanta; dopo essere andati immediatamente sotto per l'autogol di Djimsiti, i bergamaschi hanno reagito da grande squadra e sono riusciti a sfiorare il colpo grosso. Dopo il vantaggio iniziale la squadra di Allegri è riuscita a mantenere un palleggio fluido ed ordinato; senza palla Khedira allargava verso l'esterno destro e la linea a 4 della mediana bianconera, bloccava sul nascere le azioni atalantine. Con il passare dei minuti però i padroni di casa sono riusciti a prendere le misure. Ilicic è stato arretrato in posizione da mezz'ala per provare a dare qualità a centrocampo e lasciare meno punti di riferimento davanti. Mai fidarsi dell’Atalanta. Gli uomini di Gasperini sono il peggior avversario da affrontare il 26 dicembre, quando sei reduce da un trittico di sfide terribili e hai tanta voglia di staccare. I nerazzurri hanno messo in campo una fisicità debordante e sia sul piano della corsa che nei duelli di potenza hanno prevalso sui rivali. Gli orobici hanno tirato fuori dal cilindro una prestazione maiuscola, trascinata da un giocatore che in queste ultime gare si è reso assoluto protagonista, ovvero Zapata. Il colombiano anche in questa occasione è salito in cattedra e con la doppietta messa a segno è salito a 8 gol nelle ultime 5 presenze.Dopo un buon primo tempo, i campioni d'Italia calano d'intensità. Nel giro di pochi minuti è arrivata la svolta; prima l'espulsione per Bentancur, dopo l'ausilio col VAR da parte dell'arbitro Banti e successivamente è arrivato il sorpasso bergamasco. La rezione inizialmente è stata un po' confusionaria. Allegri inserisce Pjanic al posto di Dougla Costa, ma vedendo le difficoltà ad arrivare in area avversaria, decide poco dopo di giocarsi il jolly Ronaldo. Come a Valencia la squadra ha saputo reagire con molta autorevolezza nonostante l'uomo in meno e con uno spirito di squadra autorevole. Occasioni  vere e proprie non sono state create, ma nel finale Cristiano prende per mano i compagni e grazie al suo 13° centro stagionale, riesce ad evitare la prima sconfitta in campionato. Per il terzo anno consecutivo a Bergamo finisce 2-2. A differenza delle due precedenti, questa volta sono stati i padroni di casa a subire la rimonta. La partita è stata molto intensa e nel secondo tempo anche molto piacevole, con la compagine bergamasca che ha prevalso a fine gara nel possesso palla e nelle conclusioni in porta. Per la Dea nonostante il rammarico per aver sfiorato l'impresa è un punto utile per continuare la sua corsa verso un posto in Europa League. La Juventus può sorridere. Il 2018 si chiude senza sconfitte esterne e il fatto di non aver perso in questo trittico di match complicati è un fattore positivo. Quello che invece può preoccupare sono i continui cali di concentrazione durante l'arco dei novanta minuti e anche in questa circostanza ci sono state difficoltà in mezzo al campo. Il ko del Napoli rende ancor meno amaro il pari di Bergamo e consente di portare a +9 il vantaggio sui partenopei.
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