C'era un tempo in cui il Manchester United faceva incetta di trofei e l'altra sponda della città restava a bocca asciutta. Dall'avvento di Pep Guardiola ai Citizens si è ribaltata la situazione. Con la vittoria per 3-1 sul West Ham nel match di ieri è arrivata la conferma della vittoria della Premier League, la decima della storia del Manchester City, la sesta con Guardiola in panchina, la quarta consecutiva: nessuno come lui. Negli ultimi 7 anni solamente il Liverpool di Klopp è riuscito ad interrompere l'egemonia dei Citizens, vincendo il trofeo nel 2019/2020, le restanti stagioni è stato un monologo degli uomini di Pep, arrivato al suo trentottesimo trofeo. A nulla è servita la seconda grande stagione dell'Arsenal di Arteta: i suoi si sono dovuti inchinare nuovamente ad Haaland e compagni.

Pep Guardiola
Guardiola Manchester City

Dal “Tiki-Taka” barcelloniano al possesso in verticale al City

La prima grande rivoluzione avviene quando Pep sedeva sulla panchina del Barcellona: stiamo parlando della nascita del "tiki taka". Scambi stretti, grande possesso palla e aggressione furente in avanti per riprendere velocemente il pallino del gioco, il tutto con un “falso nueve” come Lionel Messi. Non era necessario un numero 9 di peso, ma l'attaccante diveniva lo spazio: scaricare velocemente il pallone per riattaccare con velocità e cattiveria lo stesso. E' questo il dogma della filosofia di Guardiola, che ha portato avanti anche nelle successive esperienze. Ed è stata proprio questa la seconda grande innovazione del tecnico catalano: l'inserimento dell'attaccante d'area di rigore, che porta giocoforza a delle modifiche dal punto di vista del gioco. Tant'è vero che è stata aggiunta ancora maggiore verticalità nel possesso palla per poter attaccare velocemente l'area, oltre ad aver aumentato il numero dei cross per sfruttare al meglio la potenza fisica e i centimetri di Erling Haaland. Il tutto senza dimenticare l'equilibrio tattico, che il solo Rodri non avrebbe potuto garantire. Per questo l'avanzamento di John Stones in mediana nel 3-2-4-1, è stata una della chiavi tattiche che lo scorso anno ha portato i Citizens a vincere anche la Champions League, la prima della propria storia.

Erling Haaland
Haaland Manchester City

Il Re Mida del calcio: le “creature” di Pep al City

Tra le altre qualità del tecnico bisogna sottolineare l'evoluzione dei giocatori sotto la sua gestione. E' stata principalmente questa la sua storia al Manchester City, perché si parla molto spesso degli innumerevoli campioni a disposizione del tecnico, dimenticando però di come siano stati plasmati da Guardiola. Eccezion fatta per Haaland molti giocatori non avevano mostrato del tutto il proprio talento: sotto la sua guida moltissimi hanno raggiunto l'apice. Abbiamo citato in precedenza l'evoluzione di Stones, ma non solo: in ordine di tempo è evidente il miglioramento di Gvardiol, diventato ormai uno dei laterali migliori in circolazione. Lo stesso Bernardo Silva, arrivò come esterno dal Monaco, attualmente è un centrocampista totale: mezzala, ala, centrocampista in una mediana a due il risultato non cambia è un giocatore decisivo. Phil Foden, prodotto dell'Accademy, lanciato dal tecnico ex Barcellona è ad oggi uno dei migliori giocatori al mondo ed ha ricoperto tutti i ruoli offensivi. Lo stesso Ruben Dias acquistato dal Benfica, nel corso degli anni ha avuto una crescita esponenziale tant'è che oggi è considerato uno dei migliori, se non il migliore, difensore centrale al mondo. Senza dimenticare Kevin De Bruyne, arrivato dal Wolfsburg nel 2015, con l'allenatore classe 1971 si è consacrato ad altissimi livelli, ricoprendo anche lui diversi ruoli. 

Phil Foden
Phil Foden (ph. Image Sport)

Nell'Olimpo degli allenatori

Il classe 1971 ha modificato il modo di concepire e proporre calcio ed è entrato di diritto nell'Olimpo dei tecnici. Trentotto trofei vinti, con la possibilità di fare trentanove vincendo la finale di FA Cup contro il Manchester United in programma il prossimo sabato. Solamente Sir Alex Ferguson può vantare più trofei di Pep, avendone vinti 49. Ma bisogna considerare che l'attuale tecnico del City allena solamente dalla stagione 2007/2008 (Barcellona B) prima di passare nel 2008 ad allenare la prima squadra dei blaugrana.

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